Quando la pay tv parla svedese

C’era una volta la 7 Carta Più. Doveva essere il concorrente di Mediaset Premium. Non lo è mai stata. Ora Telecom Italia Media ha trovato un’intesa con la svedese Air Plus (gruppo Wallenberg) per cedere le attività di pay-per-view, personale compreso


da Media 2.0 il blog di Marco Mele (Il Sole 24 Ore)

La pay-per-view di Telecom non è mai decollata. Nè poteva decollare: una volta, il responsabile del digitale terrestre dell’epoca trattò per acquisire la Champion’s League. Cambiò il responsabile e la Champion’s andò a Mediaset….Disastroso, conguaglio a parte, fu lo scambio dei diritti con Mediaset. Quest’ultima, oltre a Inter-Cagliari può vendere da allora anche Cagliari-Inter agli abbonati interisti e viceversa per gli abbonati cagliaritari de La 7. A buon intenditor…Chi ci ha guadagnato?

Ora cambia lo scenario della pay tv italiana. Il gruppo Wallemberg non si rassegnerà a una quota di mercato marginale rispetto a Mediaset e Sky, anche se i diritti premium, calcio e film, costano molto cari. E sono quasi tutti, per il digitale terrestre, in mano a Mediaset Premium.

L’ingresso del gruppo svedese, piuttosto, avviene in un momento particolare. Dopo il 31 ottobre, con lo switch off dall’analogico, Telecom Italia Media avrà, in Sardegna, quattro multiplex, ovvero quattro reti digitali, due delle quali con copertura e capacità pari alle cinque migliori di Mediaset. In più, i decoder e i televisori integrati sono in oltre l’85% delle famiglie sarde (un 10% delle quali ha Sky) e sono quindi tutte potenziali abbonate all’offerta pay-per-view di Mediaset e, da novembre, di Air Plus.

Per il 2009 il Governo ha approvato un calendario per far passare alla tv “tutta digitale” milioni di famiglie (Torino-Cuneo, Trentino e Alto Adige con Belluno compresa, Val D’Aosta, Roma e gran parte del Lazio esclusa Viterbo, la Campania con Napoli).

In un anno e mezzo, secondo i piani del Governo, il 70% degli italiani vedrà solo la tv digitale.

Il gruppo svedese si trova quindi con un potenziale enorme di crescita, anche se i ceti di reddito elevato sono in gran parte già abbonati a Sky e Mediaset può contare sul traino della promozione delle sue tv analogiche (che per i concorrenti è a pagamento). Il gruppo svedese si ritrova in mano, comunque, nove squadre di serie A e tutta la serie B: non è poco.

Vedremo se AirPlus tenterà di competere sul prezzo rispetto ai canali Gallery di Mediaset, con quali contenuti e quali servizi (per inciso, la letteratura svedese sta incontrando un grosso successo in Italia e in Europa, in questo momento). La sua pay tv in Finlandia, ad esempio, offre molti dei canali che sono su Sky, da Discovery a Eurosport.

Per TI Media, si tratta di capire se il disinvestimento dal terrestre (nonostante il 9% con cui rimarrà nella nuova società) continuerà o meno con la tv gratuita. La 7 sta tagliando tutti i costi e l’ascolto resta marginale. Venderla è però meno facile, a livello politico.

P.S. L’accordo TI Media Air Plus risolve un problema all’Agcom: il gruppo svedese era stato infatti collocato all’ultimo posto nella graduatoria dei soggetti ammessi ad acquistare il 40% della capacità trasmissive dai maggiori operatori, alla pari con Disney in versione pay tv. Con l’accordo siglato, AirPlus ha garantiti 14 Megabits sui canali di Telecom Italia Media, quindi Disney dovrebbe subentrare come l’ultimo degli ammessi alla capacità dei grandi operatori di rete (che resteranno tali, per sempre).

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