Storia della radiotelevisione italiana. Radio Milano Ticinese, la radio di Gino Bramieri

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Nel mezzo degli anni ’70, nel pieno della sua attività di attore, comico, conduttore di varietà televisivi, il milanesissimo Gino Bramieri osservava incuriosito ed affascinato il nascente fenomeno delle radio libere.
Così – vuole la leggenda – al termine del varietà Punto e Basta (1975) cominciò ad informarsi su cosa si dovesse fare per impiantare nella sua Milano una stazione radiofonica, frequentandone a tal fine, con una certa assiduità, una delle prime e divenendone anche socio: Radio Stramilano FM 102.

La genesi

Secondo questa versione romantica (mai confermata, invero), nacque nel 1977 Radio Milano Ticinese (proprietaria prima la società Edizioni della Ginestra s.a.s. e poi la società EDIT s.r.l.), la stazione che ovviamente prendeva il nome da uno dei quartieri più antichi e affascinanti della Milano di Gino Bramieri. Radio MIlano Ticinese 3 - Storia della radiotelevisione italiana. Radio Milano Ticinese, la radio di Gino Bramieri

Cesare Bramieri

Se il Gino nazionale non fu il fondatore (probabilmente lo furono alcuni suoi familiari, tra cui il figlio Cesare, prematuramente scomparso nel 2008) certamente era molto vicino a Radio Milano Ticinese, visto che vi conduceva numerose rubriche, di cui la più famosa rimane “Patatine di contorno”, ovviamente incentrata sulle sue mitiche barzellette.

Renato Pareti

La presenza di Bramieri, naturalmente, richiamava o favoriva la presenza di altri nomi di spicco del mondo artistico dei tempi, come il cantautore Renato Pareti (che su internet riporta un aneddoto: “Mentre facevo il dee-jay a Radio Milano Ticinese, durante un notturno, il mio amico Dario mi portò come ospite un comico che aveva conosciuto da poco e che diceva essere molto dirompente. Il nome? Un tale Beppe Grillo! Era il 1976 e fu una trasmissione memorabile…”) o i cantanti Pino D’Angiò e Betty Curtis, che su RMT aveva una rubrica di ricette.
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88,650 MHz

Nella radio, che trasmetteva sin dagli esordi con 1 kW su 88,650 MHz con un sistema radiante di 8 dipoli da Viale Famagosta 75 (impianto che a quei tempi garantiva un ascolto anche in aree decisamente montane dal sito di trasmissione, quali: Lugano, in Svizzera, Cremona, Bergamo, Brescia, Piacenza, Novara, Alessandria) fecero la gavetta tra il 1978 ed il 1980 nomi che poi sarebbero diventati noti nella radiofonia nazionale, come Joe T Vannelli (proveniente da Radio Metropoli e successivamente cooptato in GBR International), Mila By Night (che a RMT approdò dopo l’esperienza di Radio Porta Romana), Luca Galli (poi a Press Panda, al Magic Studio, a RTL a Capital e infine a Sport Energy). gino bramieri 1 - Storia della radiotelevisione italiana. Radio Milano Ticinese, la radio di Gino Bramieri

La redazione

La redazione di RMT era affidata al giornalista Fabio Santini, che lì mosse importanti passi prima di passare a Radio Regione, Radio Milano International, Dee Jay, Rete 105 e RTL 102.5. Ricorda Giambattista Lizzori (Giamba), del Teatro alla Scala di Milano: “Finite le scuole, parlo all’incirca del 1976/77, riuscii a trovare un impiego in una delle radio private meglio strutturate qui a Milano, che era Nova Radio.
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Giambattista Lizzori

C’era una bella regia. Grande e attrezzata con un banco Studer, e molti ottimi microfoni. Qui conobbi Fabio Santini, che a Nova Radio conduceva un programma di musica jazz e che già all’epoca lavorava per la RAI. Era in procinto di prendere la direzione di un’altra radio privata milanese, Radio Milano Ticinese, e mi chiese di accompagnarlo in questa esperienza. Accettai quasi per gioco e devo dire che mi ci divertii molto, anche perché allora le radio non erano così formali come lo sono al giorno d’oggi”.

Equivoco

E, in effetti, la direzione di Santini diede a RMT un’alea di estrema professionalità, a tratti compassata o addirittura statale (tanto che in molti credevano che il “Ticinese” nel nome fosse da riferirsi non già al quartiere meneghino, ma all’omonimo cantone della vicina Svizzera).

Le radiocronache

L’emittente non lesinò attenzione nemmeno allo sport, affidandone la gestione al giornalista Gianfranco Accio che conduce da S.Siro le radiocronache del Milan e dell’Inter.

La discesa

Comunque sia, anche grazie al valido team, l’emittente visse momenti di altissima notorietà – anche se la presenza di Bramieri era il maggior richiamo – fino ai primissimi anni ’80, dopodiché, anche a causa del progressivo allontanamento dalle trasmissioni di Gino per pressanti impegni professionali, diventò una radio prevalentemente musicale, omologandosi ad un formato che la rese indistinguibile dalle altre stazioni.

La gestione commerciale e la cessione

Dopo essere stata affidata quasi esclusivamente nelle mani del commerciale che ne raccoglieva la pubblicità, RMT chiuse i battenti nella seconda metà degli anni ’80, cedendo l’intera emittente ed in particolare la frequenza a Radio Zeta, alla ricerca di uno sbocco sulla città per il progetto Studio Zeta Dancing (per il quale Zibetti rilevò anche la società con il relativo marchio RMT, avanzando poi domanda di concessione autonoma ex L. 223/1990).
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Radio Zeta

Insediatasi la stazione regionale di Angelo Zibetti sugli 88,650 MHz (che, già alzati a potenza quasi 10 kW, qualche anno dopo sarebbero stati delocalizzati nella più performante postazione di Via San Galdino), negli studi di Viale Famagosta 75, già condivisi con il citato studio di audio produzioni Magic Studio di Luca Galli (alla conclusione dell’esperienza di Radio Press Panda, ceduta anch’essa a Radio Zeta), si installò Radio Sound International – Tirradio 98,1 MHz), dopo aver lasciato la sede di Via Teano.

I successori

Dopo una lunga successione di contenuti (Italia Network, Station One, Radio Milano 1, Lifegate Radio), da qualche anno il suo storico canale ospita Radio Millennium, il cui claim è “la Milano in FM”. Vogliamo pensare che Gino sorriderebbe compiaciuto sapendo che la sua frequenza veicola ancora oggi un prodotto milanese. (M.L. per NL)

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