Storia della radiotelevisione italiana. Südtirol, Radio M1: Keep on rockin’ in salsa tedesca

Radio M1

Nell’ambito della nostra rubrica torniamo a parlare di antiche esperienze di radio italiane di confine, cioè quelle stazioni straniere installate sul nostro territorio con l’obiettivo di illuminare porzioni più o meno rilevanti di quello di uno stato estero (tanto che spesso le trasmissioni erano nella lingua di destinazione e non in quella d’origine), aggirando i monopoli o condizioni normative restrittive straniere in tema di radiodiffusione.

I casi eclatanti di trasmissioni extraterritoriali

A riguardo eclatanti furono i casi di Radio 24 in Svizzera (servita dal Pizzo Groppera, sopra Cernobbio a Como), Radio Mont Blanc in Francia (servita dalla Val d’Aosta), Radio K nella Costa Azzurra francese (irradiata da Sanremo), così come Radio Azur 102 e  Radio Midi.
Anche il Sudtirolo, più o meno nel periodo delle citate altre radio extraterritoriali, registrò una significativa attivazione: quella di Radio M1 (attiva ancora oggi con tecnologia webcasting e sede operativa in Austria).

Radio M1

Raggiunti da questo periodico (con la collaborazione della professoressa Catia Vinciguerra come traduttrice), Euer Reynee e Tom, tra i fondatori della storica stazione ci hanno spiegato che “La storia di Radio M1 si può idealmente suddividere in tre fasi: la prima risale al 1983 in Italia, la seconda, che va dal 1984 al 1989 in Germania e poi dal 1990 al 2003 di nuovo in Italia e in Austria, nel Tirolo”. radio bavaria international 1 - Storia della radiotelevisione italiana. Südtirol, Radio M1: Keep on rockin' in salsa tedesca“Il nome Radio M1 comparve per la prima volta nel 1983, in un periodo in cui il mondo radiofonico in Germania e in Austria era dominato dalla radio pubblica”, ci hanno precisato i nostri interlocutori. Nel merito della vicenda, sulla falsariga delle positive evoluzioni delle richiamate Radio 24, Radio Mont Blanc e Radio K, alcuni lungimiranti imprenditori accertarono la possibilità tecnica e logistica di irradiare verso l’Austria dalle vette delle Alpi del territorio italiano attraverso radio private fondate sulla scorta della liberalizzazione successiva alla sentenza della Corte Costituzionale n. 202/1976.

Target: Monaco. Ma si sentiva fino a Stoccarda e Norimberga

Del resto, il target di servizio era commercialmente appetibile e demograficamente rilevante, essendo costituito dall’area sud-bavarese e principalmente da Monaco. Con questa finalità nacquero così emittenti come Radio C, Radio Bavaria International e Radio Brenner, che con 400.000 watt ERP registrava ascolti addirittura da Stoccarda, Norimberga e dall’allora RDT.

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RTA Radio TransAlpin 2 - Storia della radiotelevisione italiana. Südtirol, Radio M1: Keep on rockin' in salsa tedescaRadio TransAlpin

Oppure, in tempi successivi (1988-1990), Radio TransAlpin (RTA) di Lana, vicino a Merano (in joint venture con Freie Südtiroler Welle), con un trasmettitore da 12 kW (con due sistemi radianti diversi attivi su 104,5 e 106,2 MHz, con 400 kW ERP) alimentato da un generatore diesel installato in una grotta sul Wilder Freiger nelle Alpi dello Stubai a 3400 metri. Altri impianti erano stati pianificati per Bolzano (100,7 MHz), Merano (103,6 MHz), Bressanone (92,8 MHz), Brunico (93,8 MHz), Oltradige (93 MHz) e Renon (87,6 MHz).

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In collaborazione con personale di Radio Luxembourg

Progetto, quello di Radio TransAlpin (al quale abbiamo dedicato autonoma ricostruzione), in collaborazione con personale di Radio Luxembourg, e con mire espansionistiche internazionali (Baviera meridionale, Alto Adige, Tirolo, ma anche Lago di Garda, Trento, Rovereto e Verona). Qui è disponibile uno spezzone audio dei test di trasmissione (immagini da FM Kompakt).

RTA Radio TransAlpin 3 - Storia della radiotelevisione italiana. Südtirol, Radio M1: Keep on rockin' in salsa tedesca

Radio Bavaria International

In Italia, infatti, a quel tempo era molto semplice installare una nuova stazione: bastava una semplice denuncia alla Questura di possesso di apparato trasmittente con indicazione della sede e del responsabile”, ci hanno spiegato Euer Reynee e Tom tra gli artefici della M1 degli anni ’80, che di Radio Bavaria International, fondata nel 1978 con studi presso l’Hotel Olympia (Brenner-Ort), fu l’erede diretta.

Sul Schwarzenstein

Dopo un esordio con ridotte potenzialità radioelettriche su 103,2 MHz, il 1° luglio 1983 Radio Bavaria International iniziò a trasmettere prima su 103,3 MHz, poi su 103,5 MHz e infine su 104,7 MHz dai 3368 metri del rifugio Schwarzenstein, sulla cima di un ghiacciaio sulla vetta principale delle Alpi della Zillertal, sottosezione delle Alpi dei Tauri occidentali, a cavallo del confine tra l’Italia (Provincia autonoma di Bolzano) e l’Austria (Tirolo e Salisburghese).

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All rock

Dopo un cambio di proprietà e la formazione di una nuova gestione amministrativa, RBI dall’agosto 1983 assunse la denominazione Radio M1. Le ideali condizioni trasmissive garantivano un bacino di utenza teorico di 2,3 milioni di ascoltatori e l’intensità del segnale FM, unita all’originalità del formato musicale “all rock” decretarono un immediato successo dell’emittente nell’etere stantio della Baviera.radio bavaria international 2 1 - Storia della radiotelevisione italiana. Südtirol, Radio M1: Keep on rockin' in salsa tedesca

Non passa inosservata

Un riscontro così rilevante, quello di M1 e delle altre stazioni extraterritoriali che dalle alture italiane irradiavano programmi in lingua tedesca, da non passare, al solito, inosservato alle forze politiche austriache, che, preoccupate dai possibili effetti di un medium senza controllo preventivo, fecero pressioni sulle amministrazioni delle comunicazioni, che, a loro volta, premettero su quelle italiane, inducendo il Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni a disporre la chiusura delle stazioni sulle vette delle Alpi.
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Riallocazione

Blindato il diffusore FM italiano dello Schwarzenstein, dal 1984 al 1989, Radio M1 trasmise dapprima a Monaco via cavo, poi, sotto la guida di una nuova amministrazione, anche via terrestre sulla frequenza locale 92,4 Mhz, coprendo gran parte del territorio di Monaco. “Nel 1989, la radio fu venduta definitivamente e da un format basato sul rock nacque Radio Arabella” (ancora oggi in attività su 105,2 MHz). Dopo appena un anno, però, una nuova emittente sempre nominata Radio M1 venne nuovamente installata nel Südtirol: il 9 Luglio 1990 furono ricevute le prime emissioni test sulla frequenza 104,9 Mhz dall’originario sito di Schwarzenstein (costituendo al tempo la più alta stazione radio in Europa).

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Keep on rockin’

Il 5 Agosto 1990 Radio M1, con il claim “Keep on rockin’”, la rinata stazione connotò un format musicale di 24 ore irradiate sulle frequenze 104,9 MHz e 104,2 MHz dallo Schwarzenstein (rispettivamente con potenze di 5 kW e 1 kW, in monofonia per sopperire alle riflessioni della complessa orografia territoriale), coprendo quasi tutto il territorio di Innsbruck, dove, prima a Rohrbachstr 59 e poi in Salzburgerstr, venne allocata un’unità produttiva gestita da Helga e Claus Führer.
In Südtirol, segnatamente a Vipiteno (Via Neustadt 20), vi erano gli studi italiani che instradavano i contenuti verso i diffusori alpini a 104,2 MHz e 104,9 MHz.antenne pannelli - Storia della radiotelevisione italiana. Südtirol, Radio M1: Keep on rockin' in salsa tedesca

Le perizie dei 104,9 MHz

Il 29 febbraio 1992 venne impiegata transitoriamente la frequenza integrativa 106,7 Mhz, mentre il servizio su Bressanone, sulla Valle Isarco e su Wipptal, fu garantito dall’impianto 96,9 MHz da Plose (con 400 W in monofonia).
Nel frattempo, il diffusore principale a 104,9 Mhz dalla postazione dello Schwarzenstein, stante la presenza di gravi difficoltà di alimentazione, fu oggetto di particolari peripezie tecniche, giungendo ad essere alimentato addirittura con un innovativo generatore prima all’olio di colza ecologico e poi a gas.Un’indagine tecnica commissionata dal management della stazione stimava i potenziali ascoltatori in 9,8 milioni (oltretutto, a Innsbruck, Radio M1 veniva veicolata sulla rete cava con alimentazione dalla frequenza 88,8 Mhz del Tirolo). Sennonché, il 6 settembre 1993 il potente impianto a 104,9 Mhz dallo Schwarzenstein, già oggetto di vicissitudini tecniche che ne minavano frequentemente la continuità d’esercizio, venne chiuso dalle autorità italiane e poi smantellato definitivamente.

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Le disavventure tecniche

Un durissimo colpo a seguito del quale Radio M1 perse la zona d’emissione più rilevante, limitando la propria diffusione al Südtirol. A peggiorare la situazione, la circostanza che, nel 1997, anche il diffusore 104,2 MHz aveva diminuito sensibilmente la propria portata a seguito della delocalizzazione in un’altra posizione più bassa (il sito di Zirog) e dell’insorgenza di pesanti turbative da altre emissioni (in particolare una a 104,3 MHz). La riduzione enorme dell’illuminazione di Radio M1 determinò una forte riduzione degli inserzionisti e per conseguenza la stazione fu costretta ad una contrazione dell’organico, con soppressione di numerosi programmi in diretta.

In onda da Zirog Alm

Ciò nonostante, con incredibile abnegazione, Claus Führer continuò a trasmettere insieme un piccolo gruppo di speaker fino al maggio 2003 dal diffusore residuo a 104,2 Mhz dalla posizione Zirog Alm (addirittura, negli ultimi due anni, l’emittente andò in onda completamente dalla postazione montana attraverso un computer ivi installato con una playlist di sola musica e jingles). “Ciò che è rimasto invariato negli anni era la costante permanenza di musica rock che i fans di M1 hanno sempre apprezzato”, ricordano oggi i fondatori. Radio m1 1987 1 - Storia della radiotelevisione italiana. Südtirol, Radio M1: Keep on rockin' in salsa tedescaPurtroppo, nel 2005, Claus Führer è morto prematuramente e in sua memoria l’8 dicembre 2011, dopo l’apertura della pagina Facebook, venne inaugurata “M1-keep on rocki’n”, versione online della storica stazione FM. Contributi in tedesco sull’avventura di M1 sono disponibili sulla pagina FM Kompakt. (M.L. per NL)

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