DTT. Agcom avvia ex Del. 138/25/CONS indagine conoscitiva su impiego della HBBTV codificando i termini jump, call to action e multirisoluzione

Con la delibera 138/25/CONS pubblicata il 03/06/2025 Agcom ha avviato un’indagine conoscitiva sugli impieghi originali della HBBTV in Italia, codificando i termini jump e call to action, che i lettori di questo periodico hanno imparato a conoscere in questi anni, introducendo al contempo l’innovativo concetto di multirisoluzione. Sintesi Con la delibera 138/25/CONS, pubblicata il 03/06/2025, […]
Radio. Costella e Quarna (DeeJay e Capital): il mondo è cambiato ormai occorre investire in scouting, brand e formati più che nella rete FM

Gianluca Costella e Francesco Quarna (Capital e DeeJay): occorre investire nei marchi e nei formati piuttosto che nella rete analogica. Ci troviamo di fronte ad un cambio epocale, quello della modalità d’ascolto. Per ora si affiancano due tipi di fruizione: ascolto passivo ed ascolto attivo. Alle stazioni radiofoniche, più che programmatori musicali, servono music supervisor, […]
DTT. La HBBTV cambia ancora pelle. Uso massiccio dello standard per jump anticipa DVB-I. Tramontano bouquet e torna on demand e ancillare

La HBBTV (Hybrid Broadcast Broadband TV) muta ulteriormente obiettivi, quantomeno in Italia e, in parte, torna alle sue finalità originarie: quelle di fornire contenuti integrativi alle trasmissioni lineari degli editori, che la impiegano associandola al proprio logical channel number (LCN). Per l’altra parte (quella che sembra progredire maggiormente), l’impiego è per il jump; di fatto un’anticipazione […]
Audiradio: l’esplosione delle radio ancillari presenti su DAB, DTT e IP ma non iscritte all’indagine, che effetti avrà sul brand master?

Tra un mesetto abbondante ci sarà il primo riscontro della nuova indagine Audiradio, quantomeno per quanto riguarda la componente CATI che è sì identica (quanto a metodologia) a quella TER/ERA, ma su volumi superiori che dovrebbero limitare le fluttuazioni per sessioni, almeno per quanto attiene le emittenti locali (e magari anche qualche superstation). Tuttavia, tra […]
Radio. La moltiplicazione di un brand radiofonico conduce a distorsioni nelle indagini d’ascolto con metodo CATI? Se sì, in che misura?

Media Progress: Il reimpiego areale di un brand radiofonico noto a livello nazionale può influenzare notevolmente i risultati di un’indagine d’ascolto a causa dell’amplificazione generata, che può distorcere la percezione dell’ascoltatore e quindi dell’intervistato in un’indagine basata sul ricordo, come quella attinente al metodo CATI. L’influenza del reimpiego può favorire sia il brand principale che […]