Comunicazione e pluralismo al tempo di Internet ma sempre con un occhio alle frequenze tv. L’ultima volta di Calabrò alla Camera

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L’altro ieri, 14 giugno, è stata con ogni probabilità l’ultima volta di Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, alla Camera per la consueta Relazione Annuale sull’andamento del mercato dei media.

Il suo mandato, infatti, scadrà il prossimo maggio. Come di consueto, il Presidente ha esordito con una carrellata sull’andamento della penetrazione dei differenti media all’interno della popolazione del nostro paese, dove è sempre la tv il medium predominante, scelto come fonte principale d’informazione dal 90% degli italiani, nonostante l’invasione di Facebook e dei social media e l’altissima percentuale di utilizzo di internet mobile. “Nonostante le nuove tecnologie/piattaforme frammentino l’audience e spostino l’attenzione sulla rete – ha detto – e benché gli italiani siano fra i più avidi consumatori di social network, il caso Italia evidenzia come sia ancora la tv il veicolo di gran lunga prevalente per l’informazione: quasi il 90% nel 2010; poi vengono i quotidiani col 61%; internet è per ora soltanto al 20%”. “Nella raccolta pubblicitaria, Mediaset, con il 38% degli ascolti, attira il 56% delle risorse pubblicitarie; Sky meno del 5% – ha continuato – La Rai, con circa il 41% degli ascolti, controlla il 24% della pubblicità (opera uno stringente limite di legge). È intollerabile il livello di antenne20UHF20Malga20Tambione 1 - Comunicazione e pluralismo al tempo di Internet ma sempre con un occhio alle frequenze tv. L’ultima volta di Calabrò alla Cameraevasione del canone. Con il canone non riscosso la Rai sarebbe il primo operatore. Nelle mie precedenti relazioni ho fatto delle proposte per la riforma della Rai, che, come tutte le altre, non hanno avuto seguito”. Un focus particolare è stato destinato – come abbiamo già avuto modo di illustrare in altri articoli successivi all’audizione – all’imminente beauty contest, che Calabrò auspica avvenga – fermo restando il via libera dell’UE alla bozza di bando sottoposta da Paolo Romani – nel più breve tempo possibile. Il Presidente AGCOM ha sottolineato “l’importanza della messa in gara di 5 nuovi multiplex di frequenze televisive per il digitale terrestre. Questo ampliamento del pluralismo televisivo è stato reso possibile dal piano delle frequenze approvato dall’Autorità che, dopo trent’anni di propagazione spontaneista (ratificata, negli anni, dal Ministero in base a un sempre prorogato regime transitorio), ha fatto chiarezza ed ha messo ordine nell’utilizzazione delle frequenze, consentendo il recupero di risorse, un’espansione programmata e trasparente e un dividendo esterno”. “Interpellate dalla Commissione europea, – ha proseguito – la nostra Autorità e l’Antitrust si sono motivatamente espresse nel senso che Sky possa partecipare al beauty contest, a certe condizioni. E il Consiglio di Stato ha condiviso tale avviso. Si aspetta ora che venga bandito dal Ministero dello Sviluppo economico il beauty contest, per il quale l’AGCOM ha dettato regole che hanno passato il vaglio della Commissione europea. Questa ha adesso all’esame il bando di gara; solo in esito a tale esame chiuderà la procedura d’infrazione contro l’Italia”. “Quindi, – ha poi concluso – se da una parte il processo di convergenza tecnologica giustifica una riflessione sul pluralismo “multimediale”, dall’altra una visione realistica del nostro Paese non può ancora prescindere da una particolare attenzione alla tv di casa nostra”. (G.C. per NL)
 

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