Freccero: presto Rai Quattro, ma servono i soldi

Il direttore di Rai Sat ha presentato ieri il progetto durante il “roadshow” di Sipra, dicendo: il nome non mi piace, porta un po’ sfiga. Ma sarà l’ipod del pubblico Rai


“L’ipod del pubblico Rai”. Con queste parole, Carlo Freccero (foto), direttore di Rai Sat, ha parlato lunedì della nuova creatura Rai destinata al digitale terrestre: Rai Quattro. L’occasione è stato l’ultimo incontro del “roadshow” organizzato da Sipra, la concessionaria pubblicitaria dell’azienda di Stato. “Il nome non mi piace, porta un po’ sfiga – ha spiegato ironicamente, con chiaro riferimento alla recente sentenza della Corte di giustizia europea che legittimerebbe la posizione di Europa 7 – fa pensare a un pubblico vecchio. Ma nei nostri progetti sarà un canale forte, che proporrà ogni giorno una diversa filosofia. Ci sarà spazio per la cultura metropolitana, con le grandi serie Usa d’acquisto, ma vogliamo anche produrre, soprattutto fiction: ecco perché il budget è importante”. Il budget che l’azienda ha messo a disposizione, in realtà, è piuttosto basso al momento, sostiene ancora Freccero. “Il palinsesto ce l’ho pronto, ma c’é bisogno di investimenti adeguati”, è il messaggio che il direttore manda all’azienda. La previsione, infatti, è di far partire il canale, sul digitale terrestre, dal prossimo giugno, ma senza soldi sarà difficile farlo esordire. La Rai, per il momento, pare aver stanziato 4 milioni di euro per i primi sei mesi, ma la necessità di denaro dovrebbe essere maggiore.
Rai Quattro andrebbe ad unirsi ai canali che ad oggi compongono il pacchetto di Rai Sat. Canali che nell’ultimo anno hanno registrato un incremento d’ascolti molto forte. Da aprile 2007 a febbraio 2008, Rai Sat Cinema è cresciuto del 48%, Extra del 20%, Premium dell’8%, Rai News 24 del 15%, Rai Sat Sport addirittura del 65%. Il segreto, spiega ancora il direttore, è stato quello di creare “sui diversi canali una serie di appuntamenti con cadenza settimanale che fidelizzano il pubblico di riferimento. Un’operazione che mi ha consentito di valorizzare e dare riconoscibilità a un prodotto eterogeneo e meno pregiato di quello di Sky e di Fox”. Per finire, una digressione sul suo ruolo di direttore di Rai Sat, dopo anni di trincea sui canali analogici dell’azienda: “Quando mi hanno proposto la presidenza di Rai Sat ho arricciato il naso: abituato alla prima linea del Piave, alle battaglie sanguinolente, mi sembrava di andare in villeggiatura. Ma oggi sono soddisfatto. Se rimarrò? Credo di sì. Come sono cambiato io, possono cambiare anche altri”. (Giuseppe Colucci per NL)

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