Nel nuovo testo, che mira a facilitare la ricerca di un compromesso fra le posizioni contrastanti espresse dal Parlamento europeo e dal Consiglio Ue rispetto alla precedente proposta, la Commissione insiste nella sua idea di creare una nuova ‘authority’ indipendente europea, al di sopra dei regolatori nazionali, ma ne riduce sostanzialmente le dimensioni e le competenze, accettando anche che la metà dei suoi componenti (10 su 20) siano un’emanazione diretta delle authority nazionali.
Il nuovo ufficio Ue delle Tlc si chiamerà “Organismo dei regolatori europei delle telecomunicazioni”, proprio per sottolineare questo nuovo approccio, e non si occuperà piú (come invece era previsto nella proposta precedente) dello spettro delle frequenze radio e della sicurezza delle rete. Resterà quindi in funzione, separatamente, l’Agenzia europea per la sicurezzza delle reti (Enisa) che secondo la prima versione della riforma avrebbe dovuto fondersi con la nuova autorità europea.
Il nuovo testo sarà discusso dai ministri delle Tlc dei Ventisette durante il Consiglio Ue del 27 novembre, a Bruxelles.