Radio. Studio In-Vehicle Visuals Report 2025 conferma importanza adv su display automobili: 83% utenti visualizza messaggi pubblicitari

In-Vehicle Visuals Report

Dashboard, pubblicità visive, impatto reale: lo studio In-Vehicle Visuals Report di Quu conferma il potenziale della pubblicità radiofonica visual in auto. Gli annunci testuali e grafici sul cruscotto aumentano riconoscibilità e intenzione d’acquisto, soprattutto tra gli ascoltatori fedeli.

Sintesi

Lo studio In-Vehicle Visuals Report 2025 condotto negli Stati Uniti da Quu, in collaborazione con Quantilope, conferma che la pubblicità radiofonica visualizzata sui cruscotti delle auto – tramite testo o immagini – migliora significativamente la riconoscibilità dei brand e l’intenzione di acquisto, specialmente tra gli ascoltatori abituali.
Con circa l’80% delle auto statunitensi già predisposte a mostrare contenuti visuali (immagini o testo) e una crescente diffusione di sistemi infotainment anche in Europa, il cruscotto si afferma come un nuovo e potente touchpoint pubblicitario.
Il test, effettuato su 374 emittenti in 75 mercati americani, ha isolato l’effetto della componente visiva – senza audio – dimostrando che l’integrazione di messaggi grafici nelle trasmissioni radio può ridurre i tempi del funnel di conversione, soprattutto in settori come GDO, assicurazioni e fast food.
Secondo Quu, l’auto diventa così ambiente multisensoriale e la radio evolve da medium solo audio a piattaforma “audio+visual”, aprendo prospettive concrete anche per il mercato italiano in cerca di nuovi modelli di monetizzazione.

In-Vehicle Visuals Report

Lo studio In-Vehicle Visuals Report di Quu, società statunitense specializzata in soluzioni di visual advertising per la radio, di cui abbiamo già pubblicato alcuni estratti, evidenzia come le pubblicità visive trasmesse sui cruscotti delle auto (cd. display adv) contribuiscano in modo significativo a stimolare l’interesse, la consapevolezza e l’intenzione di acquisto degli ascoltatori.

Nuovi scenari per l’evoluzione dell’adv radiofonico

I risultati del In-Vehicle Visuals Report 2025, realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerca Quantilope, aprono nuovi scenari per l’evoluzione dell’advertising radiofonico nel macro ambiente delle connected car.

L’annuncio sul display cattura l’attenzione…

Secondo la ricerca, l’83% degli automobilisti che hanno la possibilità di visualizzare la display adv sul proprio sistema di infotainment nota i messaggi visualizzati mentre ascolta la radio (l’80% dei veicoli in circolazione negli USA può farlo).

… e convince

La percentuale sale all’89% tra gli ascoltatori abituali — definiti nello studio come “esposti”, cioè coloro che fruiscono della radio per almeno 9 ore settimanali — che affermano come la pubblicità radiofonica vista (oltre che ascoltata) aumenti l’intenzione di acquisto.

Esposizione all’ascolto riduce la durata del funnel

Al contrario, solo il 39% degli “ascoltatori non esposti” (meno di 3 ore a settimana) dichiara lo stesso effetto. In sostanza, l’ascolto prolungato della radio riduce i tempi del cosiddetto funnel AIDA, trattasi di un acronimo che sta per Attention (Awareness), Interest, Desire e Action. Cioè il tempo tra l’ascolto del messaggio e l’azione di acquisto del prodotto/servizio pubblicizzato.

Fedeltà, efficacia e differenze tra ascoltatori

L’efficacia dei messaggi è stata valutata su diverse categorie merceologiche (GDO, assicurazioni, fast food, servizi finanziari, ricambi auto e beni di largo consumo), con un’attenzione particolare al livello di familiarità del brand e del relativo slogan. Nei settori retail, ad esempio, il 77% degli ascoltatori esposti riconosceva la sigla, contro il 57% dei non esposti.

Visual adv in auto determina +57% nella familiarità dello slogan

Inoltre, secondo il In-Vehicle Visuals Report 2025 di Quu, la pubblicità “visual” ha generato un incremento del 57% nella familiarità dello slogan pubblicitario. Risultati simili sono emersi per i settori assicurativo e alimentare.

Display testuali e grafici: un’opportunità concreta

Lo studio sottolinea anche che circa l’80% dei veicoli in circolazione negli Stati Uniti è in grado di visualizzare un testo sul cruscotto e la metà è già in grado di visualizzare immagini, come ad esempio, loghi aziendali. Inoltre, tutti i 100 modelli di auto più venduti nel 2025 negli USA supportano almeno una forma di display visuale.

Il test di In-Vehicle Visuals Report 2025

Il test è stato effettuato su 374 stazioni radio in 75 mercati americani, con una media mensile di 4.000 visualizzazioni pubblicitarie per emittente, equivalenti a oltre 2.000 minuti di esposizione al brand al mese. Nessuna delle pubblicità testate è stata accompagnata da audio, proprio per isolare l’effetto visivo.

Il commento di Quu: “Dal brand awareness all’azione”

Per Steve Newberry, CEO di Quu, i risultati sono inequivocabili: “Lo studio In-Vehicle Visuals Report 2025 dimostra che gli annunci visivi in auto spingono i consumatori dalla brand awareness all’azione concreta.

La radio non è solo suono

La radio non è solo suono: oggi è anche immagine, e i cruscotti connessi rappresentano un nuovo touchpoint pubblicitario altamente efficace”.

Verso una radio “audio+visual”: implicazioni per il mercato italiano

Pur trattandosi di dati riferiti al mercato statunitense, lo studio di Quu apre riflessioni anche in ambito europeo e, più specificamente, per il comparto radiofonico italiano, oggi alla ricerca di nuovi modelli di monetizzazione in un contesto di crescente concorrenza crossmediale.

L’evoluzione tecnologica delle auto favorisce la visual radio display adv

Con la diffusione in Europa delle connected car e dei sistemi infotainment capaci di integrare contenuti visuali (sia tramite DAB+ sia tramite IP), la pubblicità visuale radiofonica potrebbe diventare un’estensione naturale delle logiche di display advertising digitale, ma applicata a un ambiente più captive come l’auto.

Auto ambiente multisensoriale

Lo studio di Quu rappresenta un’importante conferma: la radio può evolvere anche sulle quattro ruote (come avvenuto nell’indoor) da medium audio a piattaforma multisensoriale, sfruttando lo spazio visivo del cruscotto per valorizzare i messaggi pubblicitari.

Nuovo terreno da coltivare per la pubblicità radiofonica

I dati mostrano che la combinazione dei due fattori di fedeltà all’ascolto e stimolo visivo genera risultati tangibili per i brand.

Il futuro è già ora

In un contesto in cui la competizione pubblicitaria si gioca anche sulla capacità di captare attenzione, la dashboard si propone come nuovo terreno fertile per l’advertising radiofonico non del futuro, ma del presente. (G.M. per NL)

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