Secondo l’editore i pessimi risultati dell’Unità sarebbero colpa di Prodi

Il bilancio 2006 approvato da “Nuova iniziativa editoriale” parla di perdite per 1,38 milioni, il 22% rispetto all’anno precedente


Anno nero il 2006 per l’Unità, come per gran parte del comparto editoriale della carta stampata in Italia. Il bilancio dello scorso anno, infatti, approvato dal CdA di “Nuova iniziativa editoriale”, la società che edita il quotidiano dei Ds, parla di conti in rosso, con 1,386 milioni di euro di perdite. Il 22% in più rispetto al già nero 2005, con una diminuzione di copie totali vendute pari a 817 mila unità. Ad annunciare questa debacle è stata Marialina Marcucci (foto), presidente del consiglio d’amministrazione, che individua alcune delle motivazioni che hanno spinto così in basso uno dei giornali più antichi e radicati del nostro Paese. La crisi, a detta della Marcucci, “è stata provocata certamente dal generale andamento della carta stampata, ma anche e soprattutto dall’assunzione, da parte del centro-sinistra, di responsabilità di governo”. Certo, avete capito bene: la società editrice dell’Unità individua nell’ascesa al potere della coalizione che comprende il partito cui fa riferimento (i Democratici di Sinistra) una delle motivazioni, anzi la principale, del proprio declino. Da quando è stato fondato, nel 1924 da Antonio Gramsci, l’ex quotidiano comunista è stato sempre abituato, di direttore in direttore, di redazione in redazione, a portare avanti battaglie contro il sistema, a ricavare linfa vitale dagli scontri, spesso molto duri, tra i vari governi ed il Pci, all’opposizione da sempre, quasi per definizione. Ed ora che (tenendo conto dei radicali mutamenti della società) si ritrova ad essere la voce del maggiore partito di governo, dà tutta la colpa dei propri risultati disastrosi proprio a questo fattore. E’ fuori da ogni dubbio che sia nel dna del giornale, nella sua indole, l’essere contro il sistema, contro il governo di pochi che penalizza i molti, la forza lavoratrice dei cittadini che porta avanti il Paese. Eppure il sistema è cambiato, oggi proprio quel partito, da sempre dalla parte dei lavoratori e dei proletari, si ritrova ad essere il sistema, ad essere contestato proprio da coloro che prima ne costituivano il lettorato preferenziale. Ed ecco che la colpa dei disastri dell’Unità (i cui utili, comunque, vengono rimpinguati dalle sovvenzioni che giungono dal partito) va attribuita alla sinistra al Governo, a Prodi ed alla sua maggioranza. Al quotidiano diretto da Padellaro, allora, serve una svolta. Questa, certamente, verrà da un rafforzamento del settore tecnologico, del sito on line (con tanto di archivio contenente articoli dal 1924 – incluse pubblicazioni clandestine – ad oggi) e dall’informatizzazione della redazione. La quale, certamente, verrà ridimensionata (per ovviare alle perdite), probabilmente con massicci prepensionamenti. Un punto di svolta, quindi, attende l’Unità, uno snodo cruciale della propria storia, specie ora che fervono i preparativi per la creazione del Partito Democratico. “La nascita del Partito Democratico, da Ds e Margherita” – conclude la Marcucci – “è una buona opportunità”. Sarà un importante banco di prova, per il bacino d’utenza del quotidiano romano e, soprattutto, per la sua mission. Tenendo sempre d’occhio i conti. (Giuseppe Colucci per NL)

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