Grande fervore nel comparto televisivo italiano del digitale terrestre, con la partenza di nuovi contenuti nazionali e superlocali di rilievo. Ad attirare gli investimenti sono una serie di concause: in primis, la concentrazione e la professionalizzazione dei network provider, che a regime saranno costituiti da non più di 50 soggetti (tra nazionali e locali) dotati […]
Dopo l’assenso condizionato dell’Antitrust alla successione delle quote di RTI (Mediaset) nel vettore RB1, che controlla la Unibas sgps ltd, detentore della maggioranza di Finelco (81,6 mln di euro di fatturato nel 2014, controllore delle srl Radio Studio 105, Virgin Radio Italy e RMC Italia), si delineano gli scenari del comparto radiofonico.
Alla fine è andata come avevamo scritto: è infatti arrivato il via libera condizionato dell’Antitrust all’acquisizione da parte della società RTI Reti Televisive Italiane, controllata da Mediaset e appartenente al gruppo Fininvest, del Gruppo Finelco (Radio Montecarlo, Radio 105, Virgin Radio).
L’assenso all’operazione di successione di Mediaset nelle quote di Gruppo Finelco, la holding milanese che controlla le società che editano le reti nazionali Radio 105, Virgin Radio e RMC Italia, potrà farsi nella misura in cui il Biscione diminuirà la presenza nel settore della raccolta pubblicitaria radiofonica, dove diversamente avrebbe un’inammissibile posizione dominante.
Da settimane se ne parlava in maniera (molto) abbottonata. Ora i soggetti coinvolti sono (più o meno) usciti allo scoperto e il quadro si sta delineando.
Già dagli anni ’50, le missioni americane "Back to the Bible", con la sua succursale in Italia "Voce della Bibbia", "Trans World Radio" e "HCJB", usavano il mezzo radiofonico per diffondere il messaggio dell’Evangelo nel mondo, soprattutto con programmi in onde corte.
Nella seconda metà degli anni ’70 alcuni quotidiani statunitensi condussero significativi esperimenti di colonizzazione dell’etere italiano.
Radio Diffusione Lombarda nasce l’8 aprile 1978, nel momento più euforico della radiofonia "libera" milanese. La sede è in Via Guinizelli 4 a Milano, mentre l’impianto, che irradia su 94,700 MHz, è in pieno centro, in Via Scarlatti 33.
1976, Milano. In una metropoli che si è ripresa a fatica dall’austerity e che cerca di ricostruirsi una tranquillità sociale tra lotte sindacali e movimenti studenteschi distraendosi nelle prime discoteche votate alla disco-music, è il momento magico delle radio libere.