Con due sentenze gemelle depositate in questi giorni, il TAR Lazio ha avallato, poiché motivato in maniera “completa e congrua”, l’orientamento recentemente espresso dal Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico in merito alla legittimità di impianti radiofonici ceduti da soggetti non concessionari ed operanti in regime di sospensiva a soggetti muniti di concessione, a nulla rilevando, per i successivi passaggi di proprietà, la declaratoria di perenzione del giudizio di impugnativa sul mancato rilascio del decreto concessorio.
Dopo Dee Jay Tv (LCN 9) e Radio Capital Tivù (LCN 69), arriva sulla piattaforma del vettore DTT del Gruppo L’Espresso Reta A (mux 2) m2o Tv, il canale dance emanato dall’omonima radio nazionale e sintonizzabile su LCN 158 (attuale identificatore ridondante di Radio Capital Tv).
Il nuovo bando che il Ministero dovrà emanare a seguito della pubblicazione del Piano Agcom per gli LCN, sostitutivo della delibera 366/10/CONS, porterà a galla alcuni problemi creatisi conseguentemente alle ultime assegnazioni delle numerazioni automatiche in ambito provinciale.
Nei giorni scorsi, il Ministero dello Sviluppo economico ha avviato i procedimenti per il rilascio delle frequenze ad alcune minori operanti in aree radioelettricamente isolate che nelle graduatorie emanate a seguito dei bandi del Ministero del 5 settembre 2012 per la riassegnazione delle frequenze per le trasmissioni digitali terrestri da parte delle tv locali, non si erano collocate in posizione utile.
Nei giorni scorsi il Ministero dello Sviluppo economico ha proceduto alla revisione delle graduatorie per l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze della tv digitale terrestre delle regioni Toscana, Lazio e Campania.
Gli editori delle tv locali (e in genere i fornitori di servizi di media audiovisivi locali sul digitale terrestre) hanno, comprensibilmente, preso mailissimo l’approvazione da parte dell’Agcom del nuovo piano di numerazione automatica dei canali del digitale terrestre.
Non si vede la luce in fondo al tunnel, e nel buio si continua a correre cercando di fare lo sgambetto agli avversari. Questa potrebbe essere la rappresentazione dello scenario che vede come attori i grandi network televisivi operanti nel mercato italiano, alle prese con la sistemica riduzione della torta degli investimenti pubblicitari, vera linfa vitale da cui dipende la sopravvivenza di chi fa impresa nei media.
Nel maggio 1975, un anno prima che la fosse sancita la fine del monopolio e fossero liberalizzate le trasmissioni private in ambito locale, tre giovani radioamatori: Vito Zivoli, Paolo Tricase e Giuseppe "Pino" Verdesca, fondarono Tele Conversano, una piccola tv locale (ai più sconosciuta) trasmittente da via Gennari 4 che l’anno successivo si sarebbe ridenominata Telenorba.
Sono iniziate da alcuni giorni le trasmissioni sperimentali di Verde Azzurro tv (Lcn 74 – 21 uhf Mux Canale 39), il nuovo canale prodotto da Rete Versilia di Viareggio, con la collaborazione di Abramo Rossi (ex Radio Ciocco, Videomusic e Noi Tv) e Claudio Sottili (ex RMC, 105 ed attualmente ad Italia 7).
Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil Nazionali Territoriali e le RSU de La7 rinnovano la richiesta di un incontro sul futuro occupazionale, industriale ed editoriale di LA7 a La Cairo Communication, LA7 s.r.l., Telecom Italia.