Ads, un passo verso il total audience. Avviato il progetto per calcolare la diffusione dei giornali su iPad e in .pdf

Il concetto, tutto americano, di total audience, sarà presto abbracciato da Ads (Accertamenti diffusione stampa), l’ente che – assieme ad Audipress – calcola la diffusione di quotidiani e periodici cartacei in Italia.

Ads,  infatti, secondo quanto affermato dal suo presidente Alessandro Brignone (anche direttore generale della Fieg), si doterà in tempi più o meno brevi dei dati sulle vendite delle versioni elettroniche dei giornali, in .pdf e sulle applicazioni per i tablet pc. Si tratta ancora di un’idea, di un progetto e non è ancora ben chiaro, secondo le fonti del quotidiano ItaliaOggi che ha dedicato spazio all’iniziativa, quando sarà possibile attuarlo concretamente. Il mercato, però, sembra esigerlo in maniera sempre più pressante. A breve, infatti, le applicazioni per iPad che diffondo le copie elettroniche dei giornali, terminata la fase promozionale, diverranno a pagamento: sarà imprescindibile, a quel punto, che gli operatori – ad oggi la Apple, ma in un prossimo futuro anche altre grandi aziende, come Samsung e Toshiba – si dotino di dati di diffusione omogenei da fornire agli editori dei giornali. Già oggi, ad ogni modo, ogni proprietario di un’applicazione per iPad ha la possibilità di contare quanti utenti abbiano scaricato o acquistato il proprio prodotto. Si tratterà, comunque, di un passo importantissimo per Ads, già sollecitata qualche settimana fa sulla questione dall’Upa (Utenti pubblicità associati); ma  la novità è che, secondo quanto dichiarato a ItaliaOggi da Brignone, saranno  conteggiate non solo le copie intere del giornale, ma anche i singoli articoli.  “Siamo in una fase ancora embrionale – ammette Brigone – ma l’interesse c’è. Ora bisogna lavorare per trovare un sistema di regole in base la quale avere i dati da tutti coloro che fanno da intermediari nella vendita delle versioni elettroniche. Per i .pdf venduti direttamente sui siti degli editori non c’è problema, ma bisogna pensare anche ad altri intermediari e soprattutto alle applicazioni per i tablet per le quali a breve non si parlerà soltanto di Apple”. Ecco perché, prima di muoversi concretamente, occorrerà attendere che gli altri due colossi del settore che hanno annunciato, nel corso dell’Ifa di Berlino, il loro ingresso nel mercato, rendano note le modalità con le quali intendono farlo. (L.B. per NL)

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