Annullata pena di morte per Mumia Abu Jamal, giornalista “voce dei senza voce”

Condannato a morte nel 1982 per il presunto omicidio di un poliziotto, ha lavorato per alcune stazioni radio ed ha scritto anche dei libri dal braccio della morte


Negli anni ottanta era famoso quasi come Nelson Mandela. Attivista nel gruppo delle “Pantere Nere”, si è sempre battuto contro la segregazione razziale negli Stati Uniti; è stato speaker radiofonico e giornalista per un’emittente radiofonica locale di Philadelphia, dalla quale fu allontanato in seguito alle sue battaglie antirazziste. Per sbarcare il lunario, divenne tassista di notte e la sera del 9 dicembre 1981, accompagnando un cliente nella zona sud della sua città, fu coinvolto in un conflitto a fuoco nel quale fu ferito. Fu accusato, in quell’occasione, d’aver assassinato un poliziotto, e condannato a morte. Abu Jamal (il cui nome di battesimo è Wesley Cook) si è sempre professato innocente e, nei 26 anni trascorsi nel braccio della morte in attesa della fine del suo interminabile processo, ha scritto anche alcuni libri: “On a Move. Messaggi dal carcere” nel 1995, “Death Blossoms. Riflessioni di un prigioniero di coscienza” nel 1999 e, l’ultimo, “In diretta dal braccio della morte. Scritti dal carcere”, appena lo scorso anno. Nel corso di tutti questi anni Jamal, già icona del movimento antirazzista, è stato più volte al centro di campagne contro la pena di morte, di cui è diventato simbolo indiscusso. Parigi l’ha nominato cittadino onorario, Sant-Denis gli ha persino dedicato una via, mentre il produttore Colin Firth ha presentato alla scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma un film-documentario a lui dedicato, dal titolo “In prigione la mia intera vita”.
Ieri un tribunale d’appello federale ha annullato clamorosamente la condanna a morte emessa nei suoi confronti, commutando la pena capitale in ergastolo, seppur rigettando l’ipotesi di aprire un nuovo processo nei suoi confronti. Lo Stato americano, comunque, secondo le indiscrezioni del “Philadelphia Inquirer”, ricorrerà in appello contro la sentenza: ha 180 giorni per presentare nuovamente il caso davanti a una giuria e chiedere che venga annullato l’ultimo responso. Esulta, intanto, Amnesty International, da anni promotore di campagne in favore della liberazione di Abu Jamal. (Giuseppe Colucci per NL)

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie, sulle finalità e sulle modalità di disattivazione degli stessi clicca qui. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang
  • PHPSESSID

Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
Send Mail 2a1 - Annullata pena di morte per Mumia Abu Jamal, giornalista “voce dei senza voce”

Non perdere le novità: iscriviti ai canali social di NL su Facebook, TelegramWhatsApp. News in tempo reale.

Ricevi gratis la newsletter di NL!