Da Antenne Libere una lettera a Gentiloni

Sul sito di Telebiella è stata pubblicata una lettera aperta del “Comitato Antenne Libere” rivolta al Ministro Gentiloni con la richiesta di un intervento d’urgenza per sanare la situazione di alcune Tv non in regola con le norme sul ‘digitale’


da Millecanali

Sul sito di Telebiella è stata pubblicata una lettera aperta del “Comitato Antenne Libere” rivolta al Ministro Gentiloni con la richiesta di un intervento d’urgenza per sanare la situazione di alcune Tv non in regola con le norme sul ‘digitale’, in attesa della nuova legge sul sistema radio-tv. Ecco il testo della lettera.

“On.le Paolo Gentiloni, siamo il Comitato Antenne Libere che cerca, attraverso la sensibilizzazione e la segnalazione delle varie problematiche alle Autorità competenti, di continuare a far “esistere” quelle pochissime piccole tv locali, soprattutto comunitarie, ancora in “vita”. Pertanto, sottopiano alla Vostra C.A. la seguente problematica: tutte le emittenti (commerciali e comunitarie), dotate di concessione o autorizzazione del Ministero delle Comunicazioni, in base alla legge n. 112/04, Legge Gasparri, dovevano presentare domanda per il prolungamento della concessione o autorizzazione analogica entro il 25 luglio 2005 per poter continuare a trasmettere in analogico ma a condizione di aver attivato almeno un impianto (anche simulcast) in digitale terrestre.

Ebbene, tutte le 580 emittenti allora esistenti hanno presentato la domanda…. comprese circa 80 emittenti comunitarie, senza scopo di lucro, che a causa degli ingentissimi costi per l’attivazione di trasmettitori digitali erano costrette a continuare le trasmissioni “solo” in analogico. Dunque per il 25 luglio 2005 non avevano fatto in tempo ad attivare impianti digitali e non avevano pertanto avuto nemmeno la possibilità di richiedere l’abilitazione alla sperimentazione (valida fino al 25/07/05)… Tutte queste “80” tv comunitarie si erano comunque impegnate, quando il mercato lo avrebbe permesso, ad attivare tx digitali con la diffusione del parco ricevitori tra i telespettatori del proprio bacino di utenza…

Premesso quanto sopra, il Ministero delle Comunicazioni, in questi giorni, sta inoltrando a queste circa 80 tv comunitarie il rigetto della domanda per poter proseguire in analogico le trasmissioni presentata il 25 luglio 2005 e, al massimo, poter proseguire solo in digitale (che significa, attualmente, chiudere del tutto perchè tecnologia non ancora sviluppata…).
Questo significa la morte definitiva delle piccole tv locali (emittenti libere che hanno sempre dato spazio a tutte le opinioni culturali e politiche presenti nella nazione, senza nessuna discriminazione )…

Cosa chiediamo? Che le tv locali comunitarie che hanno fatto domanda entro il 25 luglio 2005 possano continuare a trasmettere in analogico (e se hanno la possibilità economica anche in simulcast digitale… ma non per imposizione di legge, considerate le scarsissime risorse economiche di queste tv comunitarie che coprono pochi Km di raggio…) e che venga rilasciato dunque, apposito prolungamento della concessione/autorizzazione ministeriale anche a questo tipo particolare di emittenti televisive no-profit e con programmazione di alta qualità etico-morale-culturale. È dunque necessario un provvedimento d’urgenza, un decreto legge che sani la stortura dell’articolo 25 comma 11 legge 112/04 “Gasparri”, in attesa della riforma Gentiloni che salvi queste piccole tv dall’estinzione e dai sigilli degli Ispettorati Territoriali del Ministero delle Comunicazioni!

Considerato che la S.V. si è sempre dimostrata a favore e tutela della piccola emittenza locale, spero voglia prendere in esame la grave problematica esposta ed adottare i relativi provvedimenti, atti a sanare l’ingiusta minaccia di chiusura e negazione della libertà di espressione.
Grati per l’attenzione, attendiamo, se possibile, un Vostro cenno di riscontro.
Cordialmente Comitato libertà d’antenna Antenne Libere”.

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