Editoria, John Nichols (The Nation), la voce fuori dal coro: “Il modello economico del Wsj è fallimentare”

L’editoria è in crisi? Certamente. Devono cambiare i modelli economici alla base della diffusione di quotidiani e periodici online?

Sarà necessario istituire quello che in Usa chiamano paywall, ovvero un sistema fondato sulla sottoscrizione di abbonamenti per l’accesso alle informazioni sul web? Secondo John Nichols, non è detto. Anzi, catturato in uno dei video più interessanti di The Insiders pubblicati su YouTube.com, il corrispondente del settimanale statunitense The Nation non si interroga solamente sul futuro del giornalismo, ma critica duramente le previsioni dei grandi editori internazionali, secondo cui sarà necessario pagare per leggere le notizie. Il suo discorso inizia così: “Al Wsj dicono che hanno un milione di lettori che pagano per accedere alle news online. Ma il Wsj è la bibbia dei ricchi. E in America ci sono ben quattro milioni di milionari. Insomma, non hanno nemmeno tutti i ricchi. Si tratta dunque di un modello – quello di pagare per leggere – incredibilmente fallimentare”. Il monologo prosegue poi con altre affermazioni sorprendenti (almeno, per il periodo), dalle quali John Nichols fa intendere che se il dibattito tra vecchi e nuovi media è una da considerare una “stupidaggine”, quello tra giornali gratuiti o a pagamento è ancora più inutile. Inoltre, sempre secondo il corrispondente, non è solo il modello di Rupert Murdoch ad essere rovinoso, ma anche quello utilizzato da Google non riesce effettivamente a migliorare lo stato dei quotidiani i cui contributi sono smistati dalla sezione News. Qualcuno poi, avrebbe suggerito che la soluzione al problema potrebbero essere le fondazioni, il cui margine di disponibilità economica è abbastanza ridotto da poter però coprire solo una piccola percentuale delle necessità di un quotidiano. Ragion per cui anche questa soluzione, al pari delle altre, non apporterebbe miglioramenti significativi. Ma allora viene naturale chiedersi se il problema si cela davvero nel crollo degli introiti, piuttosto che nella qualità del giornalismo, che per effetto della diffusione dei nuovi media ha subito un degrado non indifferente. Ma a questa domanda sembra che pochi, o nessuno, vogliano rispondere. (Marco Menoncello per NL)
 

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie, sulle finalità e sulle modalità di disattivazione degli stessi clicca qui. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang
  • PHPSESSID

Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
Send Mail 2a1 - Editoria, John Nichols (The Nation), la voce fuori dal coro: “Il modello economico del Wsj è fallimentare"

Non perdere le novità: iscriviti ai canali social di NL su Facebook, TelegramWhatsApp. News in tempo reale.

Ricevi gratis la newsletter di NL!