Roma – Per il terzo anno consecutivo Guardia di Finanza e Business Software Alliance (BSA) hanno rinnovato la collaborazione per seminari ed incontri di studio sulla pirateria multimediale, in particolare rivolta alle violazioni delle licenze sul software. Ma in questi giorni anche i discografici tirano le somme dei primi tre mesi di attività antipirateria svolta in collaborazione con le Fiamme Gialle.
In una nota diffusa dalla Federazione contro la pirateria musicale (FPM), infatti, si parla delle operazioni condotte in Valle d’Aosta e nelle province di Bergamo e di Firenze che nelle scorse settimane hanno portato alla denuncia di 11 persone, al sequestro di migliaia di CD e al ritrovamento di oltre 50mila file musicali che venivano diffusi illegalmente in pubblico nel corso di eventi promozionali o all’interno di disco-pub e discoteche.
In ballo in questi ultimi casi la questione dei diritti connessi, quei diritti che devono essere versati a SCF per la riproduzione di opere in pubblico e che sono ulteriori rispetto al pagamento dei normali diritti d’autore. Operazioni che, sottolinea FPM, hanno permesso in certi casi di individuare evasioni fiscali e contributive nonché l’utilizzo di manodopera in nero. “L’uso di contenuti musicali in un contesto commerciale – ha dichiarato Luca Vespignani di FPM – non può prescindere da un’autorizzazione dei titolari dei diritti, visto che lo stesso esercizio, fornendo ai propri clienti della buona musica, ritiene che ciò serva ad incrementare il proprio business”.
FPM ne ha anche approfittato per sottolineare come il pagamento dei diritti connessi ai produttori fonografici, per chi diffonda musica in luoghi pubblici, sia sancita da due sentenze di luglio 2007 e febbraio 2008. La prima, ben nota ai lettori di Punto Informatico, distingue il diritto d’autore dovuto alla SIAE e afferma la legittimità dei diritti connessi da pagare tramite SCF. La seconda è stata invece emessa dal Tribunale di Milano, che ha condannato i rappresentanti legali di un’azienda a 6 mesi di reclusione e 1500 euro di multa per aver predisposto “palinsesti musicali per locali pubblici ed esercizi commerciali” senza assolvere ai diritti SCF.
Ma, come accennato, sul fronte antipirateria proprio in questi giorni BSA e Fiamme Gialle hanno rinnovato ed esteso l’accordo di collaborazione sui workshop dedicati, che quest’anno toccheranno 11 città italiane. Appuntamenti nei quali si parlerà, si legge in una nota diramata da BSA, di normativa, metodologie e tecniche per gli interventi contro pirateria e contraffazione, duplicazione di supporti e struttura delle organizzazioni criminali che operano sul territorio. Saranno coinvolti i comandi provinciali della Guardia di Finanza a Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania ma anche Livorno, Trento e, per la prima volta quest’anno, Verona, Pisa e Ancona. Aree nelle quali si evidenzia ancora un’alta incidenza di violazioni sul software. Nel complesso, si ritiene che gli incontri interesseranno oltre 400 componenti delle Fiamme Gialle.