Crisi “Le Monde”: la ricetta di Fottorino

Uno dei tre direttori del più famoso quotidiano francese spiega i piani per rilanciarlo. Passando, inevitabilmente, per vendite e licenziamenti


Le Monde non può essere un giornale al ribasso, vuotato della sua sostanza. Se le teste cadranno, succederà ad ogni livello”. Queste le parole con cui Eric Fottorino (foto), uno dei tre direttori del quotidiano più blasonato di Francia, pone le basi per una ripartenza obbligata. Già, perché da sei anni i conti della società che edita “Le Monde” si trovano irrimediabilmente in rosso: 180 milioni di euro di buco, 15 dei quali accumulati soltanto nell’arco del 2007, sono dati più che allarmanti, che hanno messo i responsabili con le spalle al muro, rendendo praticamente obbligato un taglio di personale ingente e la cessione di alcune testate collaterali, come il celebre “Le Cahiere du Cinema”. Nei giorni scorsi si era anche verificato un evento più unico che raro per la storia di “Le Monde”: i suoi redattori avevano scioperato contro la decisione di indebolire la redazione, cosicché il 14 aprile il giornale non era uscito nelle edicole, per la prima volta da quando fu fondato nel 1944. Ora è Fottorino a prendere la situazione in mano, spiegando quelle che saranno le strategie di rilancio. Innanzi tutto, diceva il direttore, i tagli saranno operati in maniera trasversale e non unicamente infondo alla piramide. A testimonianza di ciò, sono stati annunciati i primi licenziamenti eccellenti: Fabrice Nora, direttore delegato del gruppo editoriale, e Patrick Collard, direttore generale delegato della casa editrice, sono stati sollevati dal loro incarico e le loro funzioni sono state assorbite dai direttori. Oltre loro, comunque, 89 redattori ed un totale di 129 dipendenti saranno “tagliati”, mentre sono confermate le cessioni di “Danser”, le librerie La Procure e “Le Cahiere du Cinema”. Non solo tagli, però, ma anche restyling. “Le Monde deve andare più veloce – prosegue Fottorino – appoggiandosi su una redazione riorganizzata intorno ai suoi corrispondenti internazionali, ai giornalisti più esperti, con l’obiettivo di unire competenze, curiosità, reattività”. Più analisi e più approfondimento, quindi, e meno attualità fine a se stessa. Anche supplementi e collaterali subiranno restyling, continua a spiegare Fottorino, quasi incurante dello stato d’agitazione che, comunque, continua a pervadere la redazione del giornale. I sindacati, infatti, sono ancora sul piede di guerra. Una guerra cui il pacatissimo “Le Monde” non era mai stato abituato e che ancora non ha trovato una risoluzione. (Giuseppe Colucci per NL)

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