dalla newsletter di Franco Abruzzo.it
Roma, 29 febbraio 2009. Grido di allarme dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani contro le voglie liberticide di Berlusconi e di Veltroni. Che, nella campagna elettorale appena avviata, marciano assieme sulla via della riesumazione del peggio del ddl Mastella morto e sepolto con la fine anticipata della legislatura e che avrebbe dovuto imporre il totale black-out sulle intercettazioni a scapito della libera informazione sui fatti e misfatti del sistema dei poteri.
In pratica, nei programmi di entrambi i leader si ribadisce il proposito, sotto le mentite spoglie della difesa dei diritti dei cittadini e della tutela delle indagini, di mettere la sordina sulle più inquietanti inchieste giudiziarie di ieri, di oggi e di domani. Invocando il segreto assoluto sulle indagini preliminari, e quindi sulle intercettazioni, fino alla consumazione dei processi snaturando così l’attuale codice di procedura penale, e minacciando pesanti sanzioni e il rischio della galera per i giornalisti, si persegue l’obiettivo di sottrarre al giudizio dell’opinione pubblica scandali come tangentopoli, bancopoli, calciopoli ecc ecc.
Nel presentare oggi il programma del Pdl, Berlusconi ha annunciato, fra i primi atti di un suo eventuale governo, la promozione di un ddl con il divieto di diffusione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Nel comma b del punto 4 “diritto alla giustizia giusta”, il programma del Pd, presentato giorni addietro da Veltroni, propone “il divieto assoluto di pubblicazione di tutta la documentazione relativa alle intercettazioni ecc.” e di “determinare sanzioni penali e amministrative molte più severe delle attuali”.