L’iniziativa dall’Associazione stampa parlamentare sarà operativa dal primo settembre – di Nicola Franceschini – da www.fmworld.it
19/08/2006 – Dal Venerdì di Repubblica dell’11/08/06
In Parlamento è di nuovo bagarre, anche se stavolta i politici non c’entrano. L’Associazione stampa parlamentare ce l’ha con i microfoni di tv e radio con un marchio aziendale: dal primo settembre, saranno vietati sia nella sala stampa della Camera sia in quella del Senato.
L’obiettivo del divieto, secondo l’Asp, è “impedire i grovigli di microfoni che penalizzano l’intervistatore”, ma anche “evitare forme di pubblicità indebita”. I trasgressori rischiano fino alla cancellazione dall’elenco dell’Associazione.
Ma la decisione ha scatenato la fronda dei dissidenti: per molti giornalisti si tratta di una “decisione illiberale, frutto di un blitz non concordato, che danneggia le nuove leve e i nuovi media: il microfono fidelizza l’ascoltatore e fa crescere la testata”. E magari aumenta i posti di lavoro… (a.c.)