Il veto della RTSI ad essere diffusa in Italia interessa i lettori di NL

Continuano a giungere in redazione commenti sull’iniziativa elvetica di negare alle tv locali il relay nei mux DVB-T


Pare che i cultori della tv Svizzera in Italia siano in molti. Motivo in più per far riflettere il direttivo della RTSI sull’inopportunità del veto alla diffusione dei propri programmi nei mux DVB-T delle tv locali, con garanzia di assenza di inserti commerciali ex post, di cui abbiamo dato notizia ieri.
Continuano ad arrivare in redazione e-mail di disapprovazione del comportamento dell’organismo tv elvetico, che, come abbiamo anticipato, saranno oggetto di un prossimo approfondimento sulla questione.
Nel frattempo, dopo la pubblicazione di due e-mail particolarmente rappresentative di due contrapposti punti di vista, riportiamo una terza espressione, che contiene spunti di riflessione significativi.

La questione “diritti internazionali” è ormai arcinota ed usata quasi come una foglia di fico dai signori elvetici (a che pro?).
Nessuno però è mai riuscito a spiegare il motivo per il quale i nostri vicini possano godere dei programmi Rai e Mediaset senza alcun problema (nel caso della Rai addirittura con impianti di trasmissione ubicati su suolo svizzero da più di 40 anni!!), mentre a noi venga impedito.
Insomma, per l’utenza svizzera poter seguire film in prima visione, partite di Champion’s League in diretta, Formula 1 non è un problema, per noi dev’esserlo. Per noi la “questione internazionale” deve valere. Dov’è la reciprocità?
Il caso poi di France 2, ora in digitale sulle frequenze di All Music è a dir poco emblematico, dato che l’emittente di Stato d’Oltralpe detiene i diritti del Roland Garros (torneo di tennis, da noi su Sky) o di altri eventi sportivi di primissimo piano.
La Svizzera si vuole chiudere nel proprio cantone: lo facciano. Anzi, lo stanno già facendo, con un masochismo ormai senza limiti (dopo la folle scelta di spegnere i propri ripetitori, lasciandoli alla mercè di chiunque, senza ricavarne nemmeno un centesimo). Sarei curioso di sapere cosa ne pensano i vari enti di promozione turistica o gli inserzionisti pubblicitari svizzeri.

LA

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