Ispettorati territoriali: il nostro editoriale crea un dibattito tra i lavoratori

Il blog dei funzionari dell’IT Liguria del MSE-Com ha "reagito" al nostro editoriale sul DDL collegato alla finanziaria 2009, che prevede la possibilità di adire il G.A. per il risarcimento del danno da ritardo nella conclusione del procedimento arrecato dalla P.A. al cittadino, con il seguente post.

 
Newsline dedica un editoriale ancora una volta al Ministero dello sviluppo economico – Comunicazioni. E lo fa con toni non proprio lusinghieri. Lo spunto viene dal Disegno di legge collegato alla finanziaria 2009 (AS 1082). Come ultimamente pare sia di moda,  questo DDL contiene alcuni articoli che riguardano la P.A. In particolare, all’art. 5 si sancisce la possibilità di richiedere il risarcimento del danno all’amministrazione che non rispetta i tempi obbligati di conclusione del procedimento.

Tra le altre considerazioni che l’editoriale riporta, una mi pare particolarmente significativa: “la disorganizzazione non sarà ovviamente considerata una scusante“.

Purtroppo tutti sappiamo, dalla parte del pubblico ma anche del privato, che la disorganizzazione, e più ancora la mancanza di direttive e di un supporto legale degno di questo nome, sono tra i punti  degli uffici periferici di questo Ministero. Molti in questo stesso blog lo hanno evidenziato.

La mancanza di coordinamento e di supporto dal centro verso la periferia, che si è spesso tradotto negli anni in un vero e proprio “abbandono”, ha prodotto i risultati che tutti conosciamo: qualcuno si è organizzato comunque, cercando di darsi un indirizzo coerente, dando a volte un’interpretazione “personalizzata” a norme già di per sè contorte e di difficile applicazione. Altri forse si sono un po’ adagiati sulla situazione, convinti che “meno si fa, meno si sbaglia”, e sono rimasti in attesa (finora vana) di un intervento chiarificatore.

Dal punto di vista di una P.A. autoreferenziale, quale finora è stata in gran parte la nostra, si giustifica forse più il secondo atteggiamento rispetto al primo. Chi agisce spontaneamente, in assenza di direttive, lo fa sempre sotto la propria responsabilità, si assume un rischio non richiesto e quindi può essere chiamato a risponderne anche dalla sua stessa amministrazione.

Dal punto di vista del servizio, però, le cose non possono stare allo stesso modo. Se da una parte c’è un’amministrazione che agisce, o piuttosto non agisce, nel solo solco del rispetto della normativa, dall’altra c’è un settore privato che per lavorare ha bisogno di interagire con una P.A. che risponda in maniera coerente e in tempi accettabili.

Un cambiamento quindi è necessario, ma non credo che possa arrivare dalla via giudiziaria, come Newsline sembra prevedere, o sperare. Certo, la possibilità concreta di essere costretti a risarcire i danni può essere di stimolo a quegli uffici che finora hanno tenuto un atteggiamento di pura difesa dello status quo, senza riuscire a stabilire un rapporto costruttivo con l’utenza (e qui credo che esistano veramente situazioni incancrenite). Dall’altra parte però potrebbe anche rappresentare uno spauracchio per quelli che finora hanno lavorato in maniera più flessibile,  irrigidendo le posizioni e spingendo molti a limitare le proprie responsabilità a quanto previsto dai contratti e dalle mansioni. Conosciamo anche i problemi della giustizia italiana. Siamo sicuri di voler intasare ulteriormente i tribunali con le cause contro la P.A.? Quali potrebbero essere i tempi di risoluzione delle controversie? E soprattutto, non sarebbe meglio mettere in condizione gli uffici di lavorare seriamente, in modo che si possa erogare un servizio di qualità, che poi si suppone sia quello che vogliono i nostri utenti?

Nel DDL governativo, così come nell’editoriale di Newsline, è sotteso il consueto luogo comune per cui il principale problema della P.A. è quello dei temibili fannulloni che si annidano ovunque e impediscono il funzionamento degli uffici. Non fermiamoci a questo, per favore. Qualcuno si è mai chiesto perchè, alla fine,  questa  “mentalità del fannullone”  è quella che risulta premiata ad ogni livello, dall’usciere al dirigente? E che cosa c’è che non va in una P.A. che mette costantemente i bastoni tra le ruote a chi ragiona con la propria testa e cerca di trovare soluzioni alternative?

Per quanto riguarda gli Ispettorati Territoriali del MSE-Comunicazioni, sono sicuro che molti sarebbero ben contenti di lavorare di più e meglio, se solo gliene fosse data la possibilità. E’ che la fiducia nel cambiamento sta piano piano svanendo, e così la voglia di darsi da fare per migliorare le cose. Questo limbo di  P.A. è una macchina che produce fannulloni…

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