Libri: calano i lettori italiani

Secondo i dati Istat, sono quasi quattrocentomila i lettori persi nel 2007


. Anche in fatto di libri, gli ultimi giorni dell’anno coincidono con un momento di bilanci, oltre che di previsioni e di buoni propositi per il futuro. Quello che sta volgendo al termine, tuttavia, non sembra essere stato un anno di grandi letture. Infatti, in Italia, Paese tradizionalmente poco propenso alla lettura, il numero di quanti dichiarano di aver letto almeno un libro nel corso del 2007 è sceso di un punto percentuale, passando dal 44,1% al 43,1%. A dichiararlo sono i dati Istat, pubblicati sul sito dell’Istituto(www.istat.it/dati/catalogo/20071212_00/contenuti.html), in base ai quali circa quattrocentomila italiani in meno rispetto all’anno precedente hanno letto un libro, per un totale di lettori di poco più di ventiquattro milioni. Il calo del numero di lettori del 2007 segue due anni di lento, ma progressivo aumento configurandosi, pertanto, come un fenomeno in controtendenza. Secondo l’Ufficio studi dell’Aie, l’Associazione degli Editori Italiani, che stima intorno ai trentatre mila al mese il numero di lettori persi nel corso dell’anno, si registrano due fenomeni contrapposti. Da un lato, chi legge, legge sempre di più. Infatti, coloro che dichiarano di leggere più di dodici libri all’anno (con una media di uno al mese), sono aumentati dal 12.9% alò 13.3%. D’altra parte, il numero di chi legge poco (ovvero da uno a tre libri all’anno) si è progressivamente ampliato. Infatti, i cosiddetti ‘lettori deboli’ sono passati da undici milioni e mezzo a undici milioni, con la conseguenza che è aumentata la percentuale di coloro che non hanno letto neppure un libro nel corso dell’anno. Nel commentare i dati pubblicati dall’Istat, il presidente dell’Aie, Federico Motta, ha affermato che la situazione italiana «è la dimostrazione che, se il Paese non investe sulla lettura, gli indici calano. La mancanza di una politica culturale trova immediato riscontro nella realtà, come ci confermano questi dati». L’istituzione di un Centro per il libro e la lettura, per il quale si attende da più di anno, sono le auspicabili contromisure suggerite da Motta. (Mara Clemente per NL)

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