Nasce Milanow, la tv dei milanesi. L’editore: non avremo riconoscibilità politica, non abbiamo paura di essere editori puri

Finalmente Milano, al pari di tante grandi metropoli mondiali, centri  economici e culturali di importanti aree geografiche, avrà la sua televisione. O almeno questi sono gli ambiziosi intenti dei fondatori.

“Milanow” è stata presentata alla stampa mercoledì, nei suoi studi di via Colico, in Bovisa, alla presenza delle autorità locali (il sindaco Moratti e i presidenti dei Consigli provinciale e regionale) e del nuovo team, diretto da  Fabio Ravezzani.  “Milanow” è l’ultima creatura dell’editore di Telelombardia Sandro Parenzo ed è nata con il preciso scopo di fare una tv identitaria per i cittadini di Milano e del suo hinterland; una tv “all news”, che andrà in onda in digitale  24 ore su 24, sette giorni su sette e tratterà tematiche legate alla cronaca, alla politica, allo sport, all’attualità, la cultura, le notizie sul traffico e  tutto quanto riguarda il capoluogo meneghino. L’intento dell’editore è costruire uno specchio, privo di filtri politici, in cui i milanesi potranno guardarsi e seguire l’evoluzione della propria città, che si sta avviando sulla strada dell’Expo 2015. La grande sfida di Parenzo, infatti, è quella di fare di “Milanow” il network di riferimento per l’esposizione mondiale che si terrà a Milano tra cinque anni, sfidando il canale pubblico Rai 5, presentato recentemente dalla Rai, con la promessa di farne la voce dell’Expo. “Milanow”, che ha già effettuato il rodaggio due domeniche fa in occasione delle primarie del Partito Democratico per l’elezione dello sfidante alla poltrona di sindaco del capoluogo, si è presentato in pompa magna, facendo intendere che il progetto è molto serio. Il direttore, come detto, sarà Fabio Ravezzani, già a capo della redazione sportiva e delle news delle tv del gruppo Mediapason (Telelombardia, Antenna 3, Canale 6 e Videogruppo), oltre che volto noto della trasmissione calcistica Qui Studio a Voi Stadio. Nel corso della presentazione è intervenuto, poi, l’editore, Sandro Parenzo, che ha espresso tutto il suo entusiasmo per il progetto e ha reso note le linee guida che la nuova emittente seguirà. “Non sarà una tv degli apparati – ha sottolineato – non sarà una tv di regime e non avrà una riconoscibilità politica, perché non abbiamo paura di essere editori puri”. E questa è una grossa scommessa per Milano. Poi, ha continuato: “Non abbiamo padroni politici, finanziamenti politici, ambizioni politiche; non dobbiamo rispondere a nessuno; non ho altre attività; non faccio il costruttore; non abbiamo raccomandati, parenti, soci ingombranti, non abbiamo veline (nessuno è perfetto), non abbiamo paura di essere liberi”. Una presentazione eloquente, segno che in Italia, poco a poco, si sta chiudendo una pagina importante. Ormai non avere veline è trendy, non far parte di complessi sistemi d’interesse è possibile, non doversi legare a raccomandazioni politiche un segno distintivo di un nuovo modo di fare televisione seriamente. Stai a vedere che quest’emittente lombarda, ambiziosa, con un target assolutamente ben definito e con un il successo assicurato dai tanti anni d’esperienza nel settore dell’emittenza locale dei suoi editori, può davvero fungere da apripista per un nuovo modello televisivo nell’era del digitale, nonostante lo Stato continui a privilegiare i grandi network nazionali. E, infatti, Parenzo è subito entrato in polemica con un esponente della maggioranza di Governo, Maurizio Lupi, del Pdl, vicepresidente della Camera. Lupi aveva proposto di tagliare i finanziamenti pubblici alle emittenti private per trovare i fondi da destinare al volontariato, dopo i tagli di Tremonti al 5 per mille. “Ho apprezzato l’uscita di Lupi – ha detto Parenzo – sono certo che abbia voluto lanciare un segnale per la diminuzione del suo stipendio. Del resto, lui era poverissimo e adesso guadagna un milione di euro all’anno”. “Milanow” parte, intanto, tra l’entusiasmo generale, con un palinsesto ricco di eventi milanesi, con “Milano Live”, “Milano Cronaca”, “Milano Politica”, “La Grande Milano”, “Milanonight” e tanti altri ancora, che segneranno la strada verso l’Expo 2015. (L.B. per NL)

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