Nuove tecnologie, USA. Diffusione o.s. per device mobili: Android cresce a dispetto di RIM

Il mercato di cellulari e smartphone è uno dei più complessi del momento. Almeno da quando ne esiste uno. Diffusione e popolarità di un sistema possono variare (e, di fatto, variano) di molti punti percentuali da un anno all’altro, o anche tra un quadrimestre e l’altro.

E chi ne fa le spese non è solo il pubblico, verso il quale l’offerta diventa tanto vasta quanto caotica, ma anche le società produttrici, che nella speranza di conquistare nuove fette di mercato, si impegnano in strategie improbabili che, talvolta, possono essere ribaltate da un momento all’altro a seguito della fidelizzazione degli utenti finali all’uno o all’altro device per i motivi più disparati (tra i quali, per esempio, va annoverata la presenza o meno di applicativi per social network). Non è allora un caso se, come riportava ieri Peter Kafka su “D – All Things Digital” (sezione del Wall Street Journal Digital Network), confrontando i dati di Android, RIM e Apple, ci sono stati degli enormi cambiamenti tra il 2009 e il 2010. Se la diffusione dei sistemi operativi della casa di Cupertino (iOS) è diminuita di poco (dato comunque significativo per la società produttrice di uno degli smartphone più popolari), per Research in Motion e Android lo stato delle cose si è ribaltato completamente. Si parla di crescita degli Android o.s. (da 3% a 44%) a scapito dei RIM o.s. (da 46% a 22%), con un “premio di consolazione” proprio per Research in Motion, che avrebbe, tra i suoi, uno dei modelli di smartphone più venduti e popolari del 2009, ovvero il modello Curve 8500. Pari discorso, almeno a riguardo della popolarità del sistema, si deve fare per l’iPhone 4 che, come detto, pur mantenendo la sua posizione di popolarità quasi invariata, fa parte di una famiglia (quella della mela morsicata) la cui diffusione di o.s. è in lenta decrescita. E allora, come giustificare la presenza di tutti questi sistemi con Android? Semplicemente ricordando che il sistema operativo di proprietà di Google non è “chiuso”, ma rimane aperto ad una molteplicità di marche e modelli, senza limitare la sua operatività all’una o l’altra casa produttrice. (M.M. per NL)

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