Con decreto direttoriale del 17/09/2025 il Ministero delle imprese e del made in Italy ha approvato la graduatoria definitiva e l’elenco degli importi dei contributi da assegnare alle radio a carattere comunitario per la annualità 2025, come ripristinati dopo il clamore sollevato con la pubblicazione del documento provvisorio da cui era emerso un taglio del 15%.
Sul punto, determinante (per il ripristino) era stata l’azione di denuncia su Newslinet di Maurizio Giunco dell’Associazione Tv Locali di Confindustria Radio Tv.
Sintesi
Con decreto direttoriale del 17/09/2025 il Mimit ha approvato la graduatoria definitiva e gli importi dei contributi alle radio comunitarie per la annualità 2025, confermando il ripristino integrale delle risorse dopo il clamore seguito alla pubblicazione provvisoria che evidenziava un taglio del 15%.
La riduzione, derivante da un’interpretazione restrittiva della Legge di Bilancio 2024 sul fondo ex DPR 146/2017, avrebbe portato lo stanziamento a 111,6 milioni di euro, il livello più basso degli ultimi cinque anni, con rischi gravi per bilanci, occupazione e continuità del servizio informativo locale.
Determinante (per il ripristino) era stata la denuncia su Newslinet di Maurizio Giunco (Associazione Tv Locali – Confindustria Radio Tv), che aveva contestato l’arbitrarietà del taglio e l’incoerenza con posizioni di Agcom e Corte Costituzionale.
A seguito di un emendamento in sede di conversione del DL 95/2025, erano stati stanziati 16,5 milioni di euro aggiuntivi, più altri 2,5 milioni recuperati da fondi accantonati, così compensando interamente la riduzione.
Grazie al ripristino, i contributi per le radio comunitarie 2025 sono tornati ai livelli precedenti; a breve seguiranno quelli per tv comunitarie e per radio e tv commerciali.
L’imprevista riduzione del 15% dello stanziamento ex DPR 146/2017 per il 2025
Ricapitoliamo i fatti.
A seguito del nostro articolo di denuncia sul taglio del 15% dello stanziamento ex DPR 146/2017 per l’annualità 2025, il Ministero delle imprese e del made in Italy ci aveva fatto sapere di aver ripristinato integralmente la provvista inizialmente prevista, neutralizzando quello che sarebbe stato un colpo micidiale per le finanze delle radio e tv locali nel corso della annualità 2025.
Emendamento di ripristino delle risorse per scongiurare gli effetti del taglio del 15% della provvista 2025
Spiegava la nota del Ministero delle imprese e del made in Italy inviata a NL: “Su proposta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in sede di esame in Commissione al Senato della conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95, il relatore ha presentato un emendamento volto a ripristinare il livello delle risorse assegnate al Mimit per il sostegno al settore radiotelevisivo, superando così l’interpretazione particolarmente penalizzante alla Legge di Bilancio 2024 in merito al riparto riservato al Dicastero per le emittenti locali, che di fatto risultavano decurtate.
MIMIT: radio e tv locali hanno un ruolo fondamentale
“Siamo intervenuti tempestivamente, pienamente consapevoli del ruolo fondamentale svolto dalle emittenti locali, che rappresentano una primaria fonte di informazione a livello territoriale”, aveva dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Continuità assicurata
“Assicureremo – aveva aggiunto il ministro – la continuità delle risorse stanziate anche in sede di formulazione della prossima Legge di Bilancio”.
16,5 milioni + 2,5 per compensare il taglio del 15%
L’emendamento prevedeva l’erogazione di un contributo straordinario pari a 16,5 milioni di euro, a valere sulle risorse del Mimit, che – unitamente a ulteriori 2,5 milioni di euro recuperati mediante il disaccantonamento di fondi relativi a esercizi precedenti – hanno consentito di compensare integralmente la riduzione della quota spettante al Dicastero del “Fondo per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria”, riportando così, con risorse proprie, lo stanziamento ai livelli dell’anno precedente.
La vicenda
Ricordiamo che la vicenda aveva avuto inizio con la pubblicazione, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dei primi elenchi provvisori degli aventi diritto ai contributi per le emittenti locali, previsti dal DPR 146/2017, per l’anno 2025, che aveva portato alla luce una significativa riduzione dello stanziamento per il 2025, fissato a soli 111,6 milioni di euro, quindi quasi il 15% in meno rispetto all’anno precedente.
Livello più basso degli ultimi 5 anni
Si trattava del livello più basso degli ultimi cinque anni, in un momento particolarmente delicato per il settore, alle prese con la pressione crescente delle piattaforme OTT e delle big tech.
L’intervento di Giunco
Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione Tv Locali in seno a Confindustria Radio Tv, aveva denunciato su Newslinet l’interpretazione arbitraria della Legge di Bilancio alla base del taglio, annunciando azioni per il ripristino dei fondi originari.
Bilanci a rischio
Il provvedimento, giunto, inaspettatamente nella sua formulazione, a metà esercizio 2025, rischiava di compromettere la tenuta occupazionale e la continuità del servizio pubblico di informazione locale garantito dalle emittenti più strutturate.
La denuncia pubblica
Giunco, su queste pagine, aveva lamentato come la legge di bilancio 2025 avesse previsto un taglio al fondo di circa 4 milioni di euro e non certo di 15. “Contrariamente da quanto asserito da Agcom, esiste un’informazione di serie A ed una di serie B – aveva dichiarato al nostro periodico -. Ho l’impressione che l’attenzione dei vertici del Mimit nei confronti del ruolo delle radio televisioni locali non sia più quella di un tempo.
Mimit disallineato rispetto ad Agcom
Una decisione peraltro contraria a quanto affermato da Agcom, ma anche a quanto espresso dalla Corte Costituzionale.
Non è concepibile effettuare un taglio di tale entità a metà esercizio ed in modo del tutto inaspettato, su contributi che per la maggior quota sono inerenti all’occupazione, quando le norme e la legge di bilancio non ne hanno fatto alcun cenno”, aveva stigmatizzato Giunco.
A Cesare quel che è di Cesare
Il ripensamento tempestivo del Mimit gli ha dato poi ragione consentendo oggi di vedere la pubblicazione della annualità 2025 delle radio comunitarie con gli importi reintegrati, cui seguiranno quella delle tv comunitarie e poi delle radio e tv commerciali. (E.G. per NL)