Resi noti dall’Agcom i risultati dell’indagine sulla fornitura di servizi radiofonici in tecnica digitale

Per l’Autorità l’avvio delle diffusioni radiofoniche in tecnica digitale è ormai imprescindibile.
 
Sono stati pubblicati sul sito web dell’Agcom gli esiti della consultazione pubblica avviata il 15 dicembre 2006 con Deliberazione n. 665/06/CONS e riguardante la fornitura di servizi radiofonici in tecnica digitale, anche mediante ulteriori standard disponibili. In particolare, l’indagine si proponeva, quali obiettivi principali, la verifica dell’interesse per l’introduzione di queste tecnologie nel nostro Paese e la raccolta di elementi che potessero consentire, nel rispetto del principio di “neutralità tecnologica”, un aggiornamento dell’attuale regolamentazione in materia, contenuta nella Delibera n. 149/05/CONS, in relazione ai nuovi standard utilizzabili, come il DAB+, il DAB-IP, il DMB, l’IBOC ed il DRM. Nello stilare le conclusioni della consultazione l’Agcom ha sottolineato come, rispetto al passato, siano state recentemente avviate delle iniziative che possono far sperare in uno sblocco dell’attuale situazione di stallo in cui si trova lo sviluppo della radiofonia digitale in Italia. La scarsità di frequenze ed il disinteresse che, in passato, la concessionaria pubblica ha mostrato nei confronti delle reti e dei servizi per la radiofonia digitale sono state, secondo l’Autorità, le cause principali del mancato decollo in Italia di questa tecnologia, sulla quale, invece, paesi come il Regno Unito hanno investito sin dalla metà degli anni ’90. Tuttavia, come detto, a partire dal 2006 nel nostro Paese sono stati attuati degli interventi con cui si è cercato, in primo luogo, di superare il problema della mancanza di frequenze disponibili. Con la Delibera n. 163/06/CONS del 22/03/2006 l’Agcom ha infatti previsto la sollecita revisione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze televisive del 2002, al fine di favorire l’utilizzazione razionale e pluralistica delle frequenze destinate ai servizi radiotelevisivi in vista della conversione alla tecnologia digitale. Successivamente, mediante Delibera n. 414/07/CONS del 02/07/2007, la medesima Autorità ha adottato lo schema di piano di assegnazione, la cui definitiva approvazione “consentirà la completa liberazione del canale 12 dalle utilizzazioni televisive e la sua esclusiva destinazione al servizio di radiofonia digitale”. Con riguardo invece al lassismo avuto dal servizio pubblico in materia, viene ricordato come mediante apposito provvedimento (Delibera n. 481/06/CONS), l’Autorità abbia imposto alla RAI l’obbligo di “accelerare lo sviluppo della diffusione radiofonica in tecnica digitale, anche mediante la realizzazione di una adeguata copertura della popolazione (…)” (art. 15). Sulla stessa linea si pone il Contratto di Servizio sottoscritto, per il triennio 2007-2009, tra la RAI ed il Ministero delle Comunicazioni, nel quale è contenuta la previsione della stipulazione di un apposito Accordo di Programma con cui “definire gli obblighi della concessionaria relativamente alle fasi di realizzazione delle reti di trasmissione, alla percentuale di copertura della popolazione e ai tempi di attuazione”.  L’Agcom ha, poi, individuato ulteriori fattori che fanno ben sperare nella possibilità di adottare un nuovo assetto regolamentare, in sostituzione di quello contenuto nella citata Delibera n. 149/05/CONS, che possa consentire, finalmente, alla radiofonia italiana la transizione alla tecnologia digitale. In primo luogo, la comparsa sul mercato degli standard tecnologici DAB+, DAB-IP, DMB, IBOC, DRM, FMeXtra, che potrà consentire un uso razionale e pluralistico della capacità trasmissiva, ed inoltre il recente impegno mostrato dagli operatori del settore, alcuni dei quali hanno avviato delle intese al fine di sperimentare l’utilizzo degli standard DAB/DMB in determinate zone di Italia (Roma, Bologna e Venezia). L’Autorità auspica che i risultati di tali sperimentazioni possano essere utilizzati nell’ambito di un gruppo di studio che potrà appositamente costituirsi al fine di giungere alla modifica del proprio regolamento in materia, in modo da porre così le premesse per l’avvio delle trasmissioni radiofoniche in tecnica digitale, che la medesima Agcom considera ormai imprescindibile. (D.A. per NL)

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