Storia della Radiotelevisione italiana. Sardegna, 1974: Radiu Supramonte – Sa oghe de sa Sardigna di Nuoro

Nel’aprile del 1973 nasceva il periodico indipendentista bilingue Su Populu Sardu, su iniziativa, tra gli altri, di Angelo Caria, poeta e scrittore di orientamento marxista.

Dall’esperienza del giornale e dei suoi redattori e diffusori ebbe origine il Movimento anticolonialista Su Populu Sardu, poi trasformatosi nell’MPS-Movimentu de Su Populu Sardu. La prima redazione ebbe sede ad Oristano dove abitavano i fondatori e realizzatori del giornale: Mario ed Elisabetta Carboni. Con il loro trasferimento a Nuoro nel 1974 anche la redazione fu trasferita nella Città barbaricina dove continuò ad essere pubblicato sino al 1982. Al giornale, successivamente gestito da una Cooperativa, si sommò l’esperienza della prima radio bilingue sarda: Radiu Supramonte-Sa oghe de sa Sardigna. Le fondamenta dell’emittente fuorno gettate sul finire del 1974 in un minuscolo locale situato in via Roma a Nuoro, da due intellettuali: Gianfranco Pintore (giornalista oltre che dell’organo del Partito Comunista Italiano, anche di altre importanti testate ed in seguito fondatore di Tele Sardegna) e Angelo Caria, ma le trasmissioni, con ogni probabilità, furono avviate solo nel 1975. Erano gli anni della contestazione e dei fermenti indipendentisti e la radio riscosse adesione e successo (la troviamo censita nelle prime liste del 1975), trasmettendo musica tradizionale e al contempo dibattiti politici, sociali, culturali ed etnici. Attorno al giornale ed all’emittente si costituì un vasto movimento politico, d’opinione e d’azione indipendentista moderno e coraggioso, diffuso in Sardegna e nell’emigrazione sarda, con sedi, sezioni militanti, corrispondenti e sostenitori in ogni comune dell’Isola e in diverse città italiane ed europee. Tuttavia, dopo il successo delle elezioni regionali del 1979, nelle quali l’MPS-Su populu Sardu partecipò con il PsdAz e il movimento catalano d’Alghero Sardinya y Libeltat, con il motto Libertade e Sotzialismu ed il simbolo dei quattro mori, che riportò in Consiglio regionale tre Consiglieri sardisti, si esaurì l’esperienza dell’MPS che si sciolse. I dirigenti ed i militanti si iscrissero in grandissima parte al Psdaz decidendo di chiudere l’esperienza del giornale e della radio. Radio Supramonte, in particolare, chiuse nel 1980, in parte per mancanza di risorse, ma, soprattutto, per il mutamento delle condizioni sociali. Il 25 marzo 2014 in ricordo dei due fondatori scomparsi la stazione è tornata sul web sotto la direzione di Martino Corimbi. Trasmette 24 ore su 24 musiche che hanno a che vedere con l’ingente patrimonio vocale e strumentale della Regione ormai apprezzato in tutto il mondo. Oltre ai brani musicali, la stazione intende diffondere programmi d’informazione, con l’intento di promuovere in generale la cultura dell’Isola. (R.R. per NL)
 

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