La tecnologia della visione tridimensionale è la prossima frontiera della tv e potrebbe entrare nei nostri salotti già tra un paio d’anni. E’ la tesi di Bernstein, che in uno studio della serie "Long Views" sostiene che saranno gli operatori della televisione a pagamento a guidare e a beneficiare del cambiamento a scapito della già sofferente televisione analogica generalista, la cosiddetta Free To Air. Secondo lo studio "ci sono forti pressioni sul lato dell’offerta" che potrebbero portare alla realizzazione di tecnologie e contenuti 3-D (tra l’altro meno esposti alla pirateria) e anche l’interesse sul fronte della domanda sembra in crescita. Tra le tecnologie disponibili oggi, sono gli occhiali polarizzati, dice Bernstein, ad avere le maggiori chance di successo perchè meno costosi. Secondo l’analisi, i produttori di schermi LCD e di TV potrebbero dedicare alla tv 3-D il prossimo ciclo produttivo. "Pensiamo che un lancio importante al Ces 2010 (Consumer Electronic Show) e una commercializzazione nel 2011 siano una possibilità concreta", dice lo studio. Protagonista del cambiamento sarà la pay tv, anche perchè i suoi contenuti principali (sport e film) sono particolarmente adatti a una visione tridimensionale a differenza della tv generalista che, invece, "perderà ancora audience accelerando il suo declino strutturale". In Europa la meglio posizionata per cogliere le opportunità del 3-D è BSkyB, mentre in Italia, spiega l’analista Claudio Aspesi, sono Sky e la divisione pay di Mediaset le candidate a imboccare questa strada. (Reuters)
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