Venezuela, fino a 4 anni di carcere per chi pubblica notizie ‘nocive’. La proposta arriva mentre a oltre 240 stazioni radio private non è stata rinnovata l’autorizzazione a trasmettere

Chi pubblica informazioni "nocive" potrebbe rischiare il carcere: questa la nuova proposta di legge, che il Venezuela si appresta a discutere.

Il Pubblico ministero Luisa Ortega Diaz, che ha proposto le modifiche all’attuale legge sui media, ha spiegato che la nuova legge è necessaria per "disciplinare la libertà di espressione "senza danneggiarla ".  Il progetto di legge prevede che la pubblicazione di informazioni ritenute "false" e che possano "creare allarmismo sociale" potranno essere punite con pene detentive. La bozza prevede infatti che chiunque – editore di giornali, reporter o artista – può essere condannato da sei mesi a quattro anni di carcere per la divulgazioni di informazioni che ledano "la pace, la sicurezza e l’indipendenza della nazione e delle Istituzioni dello Stato".  Tra gli argomenti portati a sostegno della necessità di una nuova legge sull’informazione, il caso di un annuncio della destra apparso di recente sui giornali nazionali e che mostra una donna nuda accanto al motto "La legge sulla proprietà privata, prenderà tutto quello che possiedi. Dì no alle leggi comuniste". Il governo ha risposto che non ha alcuna intenzione di sopprimere la proprietà privata e che tali pubblicazioni sono irresponsabili e sono volute proprio per creare paura fra i Venezuelani. Ma l’opposizione dice il disegno di legge è un attacco senza precedenti ai media privati e ai giornalisti venezuelani.  La proposta di legge arriva inoltre nel momento in cui circa 240 stazioni radio rischiano la chiusura dopo che non sono riuscite a ottenere l’autorizzazione da parte del governo il mese scorso. (Peace Reporter)

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