La cronaca quotidiana evidenzia troppo spesso un certo numero di incidenti plurimortali, che coinvolgono soprattutto giovani e stranieri (sovente in qualità di vittime), originati da conducenti in stato di ebbrezza o eccessivamente veloci e spericolati.
Come immaginabile, le scasse frequenze del dividendo interno che andranno all’asta frutteranno allo Stato ben poco. Sia chiaro: sempre ammesso che qualcuno a quell’asta parteciperà, stante la (pessima) qualità delle risorse radioelettriche residuate dalla cernita Agcom.
Si chiama Inpiù, è un quotidiano di informazione digitale e nasce con l’obiettivo di fare ordine nel caos dell’informazione divulgando commenti e opinioni autorevoli e informate sui principali fatti del giorno.
Sono state pubblicate le regole dettate da Agcom con la Delibera 277/13/CONS per l’assegnazione delle frequenze disponibili in banda televisiva per il DTT e misure atte a garantire condizioni di effettiva concorrenza e a tutela del pluralismo ai sensi dell’art. 3-quinquies del D.L. 16/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44/2012.
Siglato da Wind un accordo per la realizzazione della rete Lte con Huawei e Sirti. L’intesa prevede investimenti da parte di Wind per 1 miliardo di euro in 5 anni.
La Commissione europea ha espresso "preoccupazioni" su varie questioni relative alle regole sull’asta per l’attribuzione delle frequenze televisive del digitale terrestre, e in particolare "sulla qualita’ dei lotti messi all’asta," secondo quanto riferito da Antoine Colombani, portavoce del commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia.
Le vicende della radio digitale in Europa sembrano rispecchiare le regole di una legge di mercato rovesciata: mentre gli ascoltatori-utenti non si sognano nemmeno di abbandonare la cara vecchia FM (afflitti come sono da problemi finanziari sempre più gravi), tutta una serie di soggetti istituzionali ed economici continuano a spingere verso il cambiamento, evocando mirabolanti vantaggi nell’adozione delle nuove tecnologie.
Agcom non ha perso l’occasione per farsi tirare per la giacca dall’UE.
In questo momento pare proprio che nel settore televisivo, in particolare tra i grandi gruppi, di cessioni di asset televisivi approvate dai consigli di amministrazione per rimpinguare le magre casse societarie non se ne parli neanche.
Con delibera n. 258/13/CONS l’Agcom ha regolamentato la comunicazione politica e la parità di accesso ai mezzi di informazione in occasione delle elezioni comunali indette per i mesi di maggio e giugno 2013.