“Finalmente si farà chiarezza sull`utilizzo dei soldi pubblici da parte della rete di Stato: domani porteremo al procuratore generale della Corte dei Conti un corposo dossier di oltre 200 pagine, contenente tutti gli sprechi di risorse pubbliche all`interno della Rai e chiederemo di estendere l`inchiesta a 360 gradi”.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato sul proprio sito (www.agcom.it) alcuni dati riguardanti gli impianti registrati nel Catasto Nazionale delle Frequenze.
La procura di Roma ha aperto un’inchiesta sul caso dei presunti pagamenti fatti dalla Rai ad alcuni giornalisti del Tg1 per turni notturni, giornate festive e straordinari mai svolti.
A partire dall’inizio di quest’anno, gli operatori telefonici risultati assegnatari delle frequenze dismesse dalle tv locali (ex canali 61-69 UHF, banda 800 MHz) hanno attivato i primi impianti per la telefonia di quarta generazione (cosiddetto “LTE”, acronimo di Long Term Evolution).
Anche la televisione a pagamento, da molti indicata come la via del futuro in contrapposizione al classico servizio generalista gratuito e finanziato dalla pubblicità, sta cominciando ad accusare i colpi della crisi, soprattutto in Italia.
L’autorità per le telecomunicazioni ceca CTU ha annunciato l’annullamento della sua prima asta di frequenze per telefonia mobile di quarta generazione, perchè le offerte ricevute sono troppo alte e rischiano di accrescere troppo i costi del servizio per i futuri clienti.
Una volta il giornalismo aveva il polso della situazione del Paese, oggi non più. Terremotando la politica, le ultime elezioni hanno segnato il trionfo di Internet, mentre il boom del web ha spuntato le armi dei giornalisti che non ne hanno azzeccata più una.
Avevano venduto al tabloid Sun segreti riguardanti alcuni vip e le loro famiglie. Due ex agenti britannici oggi si sono dichiarati colpevoli nel processo per la compravendita di informazioni riservate fra membri delle forze dell’ordine e alcuni giornalisti del giornale di Rupert Murdoch.
L’obiettivo di Urbano Cairo è riequilibrare i conto con uno stretto controllo dei costi e “non penso oggi ad esuberi ma a dare alle persone delle cose da fare”.
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