Crisi editoria. Ezio Mauro (Repubblica): valorizziamo il lavoro che c’è dietro ogni pubblicazione

Anche il direttore di Repubblica si è espresso in merito all’attuale trend dell’informazione e lo ha fatto con due concetti semplici ma intensi.

Secondo Ezio Mauro il più grave errore commesso nel settore nel corso dell’ultimo decennio sarebbe stato quello di “aver avvalorato nel lettore, l’idea che tutte le notizie debbano essere gratuite”. Adesso, diversamente, è necessario “dare il via ad un’inversione culturale e valorizzare il lavoro che c’è dietro ogni pubblicazione”. E in tutta la questione rimane comunque un problema non di poco conto, il cui concetto viene ancora egregiamente espresso da Mauro con le seguenti parole: “Ragioniamo sulla ricetta migliore, che al momento nessuno ha”. Perché la realtà sta proprio dietro alle parole del direttore di Repubblica: la soluzione non esiste ancora, o se esiste è ancora parziale. Del resto, come fanno prevedere le dichiarazioni degli editori e di alcuni direttori delle più grandi testate internazionali, è probabile che l’informazione non sarà mai completamente a pagamento. E al contrario, non sarà comunque possibile offrire qualunque contenuto, costantemente, in forma gratuita. Ci sono, infatti, aspetti del giornalismo e delle notizie che devono essere garantite liberamente a qualunque lettore. Rimane il fatto che una “soluzione” definitiva sembra non averla ancora nessuno. Nemmeno gli editori più potenti (vedi Murdoch) che pur avendo avviato un processo di micropagamenti, abbonamenti o paywall, non riescono ad estenderlo a tutte le testate di proprietà, soprattutto nel caso di quotidiani d’informazione (di norma, è ragionevolmente più facile far pagare riviste o quotidiani di settore, per il fatto che l’utenza di riferimento è decisamente più targettizzata). Dal canto suo Repubblica, al pari della Stampa, del Corriere e di molti altri quotidiani italiani, si sta preparando all’evoluzione culturale dei micropagamenti e prosegue la diffusione di notizie sui dispositivi tecnologici di nuova generazione quali cellulari, smartphone e prossimamente tablet pc. E continua a cercare una soluzione efficace. (Marco Menoncello per NL)

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