Digitale terrestre, Adiconsum: pasticcio RAI, tutto fumo senza arrosto

Secondo l’associazione dei consumatori, l’alta definizione senza neutralità tecnologica e senza decoder è solo marketing


comunicato Adiconsum

«La Rai prosegue nella sua politica dei proclami senza curarsi minimamente dei cittadini consumatori che pagano regolarmente il canone. Bene l’Alta definizione, anzi: era ora. Ma la strategia adottata continua l’incredibile catena degli errori per la transizione al digitale del nostro paese».
L’annuncio della visione dei prossimi europei di calcio in alta definizione sul digitale terrestre serve solo a fare bella figura e nient’altro.
Le Regioni all digital, Sardegna e Valle D’Aosta, i cui cittadini sono stati obbligati a dotarsi solo pochi mesi fa di un decoder o a cambiare il proprio televisore con uno digitale a norma di una legge superata dopo soli quattro mesi, scoprono che questo è già da buttare, come noi peraltro abbiamo sempre detto.
La Rai non specifica chiaramente se il sistema, pur sperimentale, sarà la scelta definitiva, invitando però le aziende a produrre decoder e i cittadini ad acquistarli. Tutto questo in assenza di un accordo tra i broadcaster, pur facendo parte la Rai di DGTVi. Chi rimborserà i cittadini qualora la Rai poi decidesse in futuro di cambiare sistema o gli atri broadcaster decidessero protocolli di trasmissione incompatibili con i decoder per vedere Rai HD?
La Rai, da contratto, in questi giorni avrebbe dovuto comunicare come far vedere i propri programmi, attualmente criptati, sul satellite, per garantire la neutralità tecnologica prevista dal contratto. Al contrario, annuncia di non voler trasmettere gli Europei sulla piattaforma satellitare, continuando nell’opera discriminatoria di chi ha fatto la scelta digitale satellitare, spesso anche per necessità di segnale.
Adiconsum chiede quindi al Ministro Gentiloni di obbligare la Rai a rispettare la neutralità tecnologica come da contratto di servizio da lui firmato di convocare una riunione straordinaria del Comitato Italia digitale, dove sono rappresentati anche i consumatori, l’unico organo deputato alle decisioni sulla transizione alla TV digitale, oggi scavalcato.

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