Non ne esce bene la Regione Piemonte dallo switch-off televisivo previsto (per l’Area Tecnica 1, corrispondente alle province di Torino e Cuneo) tra il 24 settembre e il 9 ottobre. Non lo fa in quanto, a differenza di altre regioni, si è completamente disinteressata delle sorti delle emittenti locali – patrimonio economico, sociale e culturale rilevante di cui ci si ricorda evidentemente solo alla personale bisogna – chiamate ad ingenti investimenti in un lasso temporale contenuto. Sulla questione ha preso posizione anche la Federazione Radio Televisione (FRT) con un duro comunicato con il quale è stata appunto stigmatizzata l’indifferenza dell’ente regionale. "A differenza di altre regioni italiane – come la Regione Campania che ha stanziato 10 milioni di euro e la Regione Lazio che ha messo a disposizione diversi milioni di euro con il bando sull’audiovisivo – nessuna iniziativa è stata adottata per sostenere le Tv locali piemontesi il cui ammontare medio degli investimenti, per il solo adeguamento degli impianti, è pari a un milione di euro per azienda", scrive FRT, che invita la Regione "ad attivarsi (magari utilizzando i fondi europei come hanno fatto Lazio e Campania), nel più breve tempo possibile, per reperire le risorse necessarie a sostenere un settore, quello delle tv locali che, nel rispetto dei principi di pluralismo e indipendenza, ha sempre svolto un ruolo insostituibile nell’erogazione di servizi d’informazione, promozione e valorizzazione del territorio".
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