Diritto amministrativo: le circolari amministrative quali attrattori – Cass. SS.UU. n. 23031 del 2/11/07

La valenza attribuita loro di atti di natura meramente interna ha in realtà una funzione precisa di semplificazione della probabile differenziazione dell’azione amministrativa


Le novita’ di Diritto & Diritti del 10/01/2008

Sabetta Sergio

(Le possibili proiezioni dell’ologramma del diritto)

Il sistema giuridico con le sue norme non è altro che una proiezione bidimensionale della nostra realtà tridimensionale, in altre parole non è altro che una proiezione dei nostri rapporti quotidiani; una proiezione scomposta in punti – comma che acquista spessore e significato solo nel nostro spazio quotidiano, per tutto simile allo spazio iperbolico a curvatura positiva di de Sitter.
Nello studiare tale rapporto si tende a renderlo stabile con una direzione del tempo fissa unidirezionale, secondo un modello a curvatura negativa detto anti de Sitter. Viene meno la circolarità dell’azione a favore della unidirezionalità progressiva aristotelica.
La superficie di questa proiezione non permette di sperimentare le forze in azione e la gravità che ne deriva nella realtà del nostro quotidiano, ma le forze in campo sono diversamente organizzate a seconda degli stati di fase macro, strutture, o micro, rapporti personali, si che ogni interpretazione a seconda se applicata ad uno degli stati di fase può essere più o meno vera.
Finora abbiamo considerato la norma quale proiezione dei rapporti sociali, ossia tentativo di regolarli, ma la norma può in realtà anche creare nuove tipologie di rapporti sociali.
Considerando il sistema giuridico quale un mercato si può affermare che la norma può sia regolamentare lo scambio, ma può anche creare artificialmente una esigenza e quindi una domanda con la conseguente offerta. Nuove attività economiche non correlate ad effettive esigenze produttive o relazionali, tuttavia reali per coloro che ne saranno coinvolti.
L’asimmetria è elemento di espansione e creazione, rompendo la stabilizzazione derivante dalla simmetria delle forze, quindi costituisce momento creativo e pertanto evolutivo di un qualsiasi sistema da quello cosmologico, a quello biologico o più semplicemente giuridico.
Nelle asimmetrie si creano turbolenze, regioni alle quali le biforcazioni si succedono a intervalli talmente brevi da essere imprevedibili, si ha un orlo del caos in cui le varianti in gioco diventano difficilmente gestibili.
Altrettanto avviene nei sistemi giuridici sia come proiezione della realtà quotidiana che come creazione di nuove realtà economiche.
Il punto – nodo centrale della gravità da cui si generano i vari campi giuridici del nostro sistema è dato dalla proprietà, tutto nasce e si sviluppa per bolle convettive affossandosi nel concetto iniziale, gli stessi diritti della persona riconosciuti e tutelati dal sistema non sono che espressioni e limiti della proprietà in termini immateriali.
Nella complessità così individuata intervengono degli attrattori al fine di stabilizzare il sistema, questi devono evitare l’esplosione della complessità riducendo le divaricazioni delle biforcazioni che si succedono, rientra in questo qualsiasi sistema compreso quello amministrativo.
Questo può essere il valore da attribuirsi alle circolari amministrative, le quali lette attraverso questa lente assumono funzioni particolari nel sistema, indipendentemente da ragionamenti e costruzioni puramente giuridiche sulla violazione dei supposti vincoli. La valenza attribuita loro di atti di natura meramente interna ha in realtà una funzione precisa di semplificazione della probabile differenziazione dell’azione amministrativa, se noi riconosciamo l’adattabilità dell’azione amministrativa alle singole realtà dobbiamo comunque determinare il limite del sistema se vogliamo mantenere coeso il sistema stesso, evitandone la frammentazione.
A meno di affermare o più semplicemente prendere atto che il sistema non esiste più, vi sono al suo posta sistemi indipendenti, questo è quanto effettivamente pone come quesito la sentenza della Cassazione a SS. UU., n. 23031 del 2/11/07.

Bibliografia

– J. Maldacena, L’illusione della gravità, in “Le Scienze”, 68-75,449, 1/2006;
– W. Hillebrant – H.T. Janka – E. Muller, Catastrifica: Quando esplode una stella, in “Le Scienze”, 45-52, 460, 12/2006;
– R. Jervis, System Effects, Princeton University Press, Princeton, 1999;
– P. Senge, La quinta disciplina, Sperling & Kupfer, 1990.

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