Editoria e Web. Editori europei contro Apple: retrocessione 30% incassi dallo Store troppo elevata. Lettera aperta a ceo Tim Cook per chiedere condizioni piu’ eque

Gli editori

Gli editori si trovano in una posizione di assoluta dipendenza economica da Apple per la distribuzione dei propri contenuti su iPhone. La multinazionale statunitense possiede, infatti, il controllo dell’accesso di terze parti a questo mercato, ma anche dei dati dell’ecosistema, compresi quelli degli utenti.
Apple è, quindi, “in una posizione dominante e inevitabile non solo nel mercato della fornitura di Iphone come dispositivo mobile ma anche monopolista nel mercato della distribuzione di applicazioni di sistema iOS”.

Come negli USA

Sulla scia degli editori americani, anche quelli europei hanno chiesto ad Apple di procedere a una revisione delle tariffe dell’App Store.
A prendere il comando dell’iniziativa europea è stata l’associazione dei principali editori della stampa online francese – Geste – che ha scritto una lettera aperta a Tim Cook, ceo di Apple.

Per una commissione equa, ragionevole e non discriminatoria

La lettera, firmata in seguito anche da tutte le altre rappresentanze del settore d’Oltralpe, dalle organizzazioni europee Enpa per i quotidiani, Emma per i magazine, dall’European publisher council e da News media Europe, è stata redatta con l’obiettivo di ottenere “una commissione equa, ragionevole e non discriminatoria sull’App Store”.

30% sulle vendite attraverso l’Apple Store

Gli editori chiedono che si cambi “il paradigma delle commissioni del 30% raccolte sulle vendite di molte applicazioni”. Questa è infatti la percentuale che Apple trattiene sulle vendite fatte attraverso il suo store, quota che però viene dimezzata solo nel caso in cui l’utente rinnovi la sottoscrizione per un secondo anno.

Il monopolio di Apple

Nel testo della lettera viene ripreso un passo del discorso di Tim Cook del gennaio 2009, in cui viene sottolineata “la capacità di Apple di ammettere onestamente i torti e di aver l’audacia di cambiare”.
Gli editori credono che sia adesso il momento di cambiare: la percentuale è davvero troppo alta e viene mantenuta tale solamente sulla base della posizione monopolistica di Apple su l’iPhone e sull’Apple Store.

Il più grande hub per business online mondiale

Gli editori sono consapevoli e riconoscono la grande innovazione che Apple ha portato con la creazione di un mercato “siamese” sul sistema operativo iOS.
Il suo store – partito con un’offerta di 500 applicazioni – è diventato il più grande hub per business online, producendo oltre 500 mld di dollari solo nell’ultimo anno.

Totale è la dipendenza economica da Apple

Gli editori si trovano in una posizione di assoluta dipendenza economica da Apple per la distribuzione dei propri contenuti su iPhone. La multinazionale statunitense possiede, infatti, il controllo dell’accesso di terze parti a questo mercato, ma anche dei dati dell’ecosistema, compresi quelli degli utenti.
Apple è, quindi, “in una posizione dominante e inevitabile non solo nel mercato della fornitura di Iphone come dispositivo mobile ma anche monopolista nel mercato della distribuzione di applicazioni di sistema iOS”.

Non viene rispettato il diritto alla concorrenza

Nella lettera si insiste sul fatto che la situazione sia in contrasto con il diritto europeo della concorrenza. Ma soprattutto viene sottolineato che la percentuale sia eccessiva, ingiusta e discriminatoria, poiché in alcuni casi Apple ha concesso percentuali inferiori al 30% o un’eccezione al pagamento, solo per chi fortemente colpito dalla crisi dovuta al Covid-19.

Introdurre il fair play

In conclusione alla lettera si dichiara che “Solo Apple detiene il potere di introdurre il fair play digitale nel suo ecosistema rendendo più eque le condizioni di accesso al proprio punto vendita. Non c’è momento migliore per prendere una direzione così strategica”. (N.S. per NL)

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