Fondo per l’editoria, bocciati gli emendamenti bipartisan

La Fnsi: “Il Governo tenga fede agli impegni e presenti in aula una manovra correttiva. A rischio decine e decine di testate e centinaia di giornalisti e lavoratori”


(FNSI.it) – “La bocciatura, in commissione Bilancio del Senato, di tutti gli emendamenti per ripristinare i fondi per l’editoria è un’operazione disastrosa. È urgentissimo che, prima del passaggio per il voto in aula, il Governo tenga fede agli impegni e presenti in aula una manovra correttiva. Ove ciò non accadesse l’esecutivo e la maggioranza diventerebbero responsabili della chiusura di diversi giornali e di un aggravamento degli stati di crisi nel settore.
Alla vigilia degli annunciati Stati generali per l’editoria, appare davvero incomprensibile la scelta di bocciare, in commissione, emendamenti frutto di un lavoro condiviso da tutte le forze politiche, impegnati ad evitare chiusure di giornali e licenziamenti di massa.
Una cosa è fare una ricognizione e riqualificare la spesa nel settore, altra cosa è cancellarla.
È di tutta evidenza che a nulla servirebbe riordinare gli interventi se, nel frattempo, si sarà fatto il deserto delle voci del pluralismo e se sarà stata già messa in ginocchio anche l’editoria industriale”.

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FINANZIARIA: VITA (PD), E’ MAGGIORANZA DI ISOLA DEI FAMOSI

Per il senatore del Pd Vincenzo Vita, la bocciatura di tutti gli emendamenti presentati dai senatori Pd per ripristinare il Fondo unico per lo spettacolo in Finanziaria e’ la conferma che ”governo e maggioranza sono contro la liberta’ d’informazione e la cultura. Del resto e’ il governo dell’Isola dei Famosi. Il centrodestra in commissione Bilancio ha infatti bocciato sistematicamente tutti gli emendamenti, le tabelle dei beni culturali e – con le firme anche di diversi esponenti della maggioranza – quelli tesi a ripristinare le risorse per l’editoria. E cosi’ nelle prossime settimane chiuderanno numerosi quotidiani e tante attivita’
musicali, teatrali, dell’audiovisivo. C’e’ da chiedersi cosa andranno a raccontare Bondi e Bonaiuti ai tanti operatori delle attivita’ interessate”.
”Lo scenario di Farheneit 451 – e’ la conclusione di Vita – nel quale la societa’ non aveva piu’ bisogno di libri e sapere, peccava per ottimismo. Per quanto ci riguarda continueremo la battaglia in aula a partire da martedi’ prossimo”. (ANSA)

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