Unire carta stampata e web non è un’operazione semplice. La dimostrazione è quanto sta accadendo all’interno dei gruppi editoriali Lagardère e Amaury in Francia. Le aziende infatti stanno rispondendo in modo differente alle richieste di quei giornalisti che si battono per l’integrazione tra il “vecchio” giornale e tutte quelle novità introdotte dal web. Dalle redazioni si reclama il giusto riconoscimento economico e professionale e, per questo motivo, a scopo dimostrativo, le redazioni Paris Match et del Journal du dimanche (Lagardère) hanno votato, quasi all’unanimità, di bloccare la collaborazione con i siti internet dei rispettivi settimanali. Come ha spiegato Jean-Luc Bertet, delegato sindacale del Journal du dimanche, i giornalisti sono determinati a “trovare un accordo con la direzione per impostare la loro collaborazione sul web” e, sempre secondo Bertet, le due redazioni non hanno alzato la voce solo per la questione economica, ma anche per le condizioni di produzione dell’informazione. Nei prossimi giorni la questione verrà portata al tavolo delle trattative e il gruppo Lagardère dovrà considerarla con attenzione dal momento che ha dichiarato ai propri investitori di voler ottenere, nel 2012, il 10-12% di fatturato da Internet (nel 2007 dal web proveniva il 3,1%). Ramzi Khiroun, portavoce del gruppo ha ammesso che le richieste dei giornalisti sono legittime e, come soluzione, propone il modello scelto per Lagardère News (il polo di informazione nato a inizio giugno con Jean-Pierre Elkabbach in carica come presidente). Come riporta Italia Oggi, dalla dirigenza di Lagardère hanno fatto sapere che Elkabbach potrebbe proporre una ricongiunzione strutturale a Lagardère News del Journal du dimanche di Paris Match, Europe 1 e di News Web. In questo modo il polo delle news otterrebbe un ruolo di importanza economica determinante. In conferenza stampa, Jean Hornain, direttore generale di Le Parisien-Aujourd’hui en France (del gruppo Amaury), ha esclamato “O dinamismo, o morte”. E dopo anni di crisi e deficit, il quotidiano francese è rinato, così bene che Hornain ha potuto definirsi direttore di un’azienda solida nonostante i problemi venuti a galla negli scorsi giorni e che coinvolgono in particolar modo il settore della stampa quotidiana. Il 2007 è stato buono per Le Parisien-Aujourd’hui en France che è cresciuto del 3% con circa 520 mila copie. Ma i primi mesi del 2008 sono stati i più difficili, in particolare per la vendita in edicola. Una nota positiva arriva dalla pubblicità che è cresciuta del 18.2% rispetto al primo trimestre. Ora il gruppo editoriale Amaury vuole crescere sul web: a breve sarà presentata una nuova veste del sito www.leparisien.fr che offrirà maggior spazio ai video, un sito gratuito per la telefonia mobile e un altro portale per Aujourd’hui en France. Secondo Vincent Régnier, direttore di redazione di Le Parisien-Aujourd’hui en France, dopo un accordo firmato con i sindacati in merito alla contribuzione della redazione al web, l’azienda può definirsi “seria”. Circa due settimane fa è stata inviata, ai 350 giornalisti con i quali la società collabora, una bozza di contratto e, secondo quanto affermato da Réginier, 115 di loro lo hanno già sottoscritto. Ora il gruppo Amaury chiede una riforma della distribuzione e della produzione dei giornali mentre resta in attesa del colpo dagli stati generali della stampa voluti da Sarkozy al fine di uscire dalla crisi dell’editoria. (Silvia Bianchi per NL)