Giornalisti: Corte diritti dell’uomo condanna il Belgio sul “caso Tillack”(perquisizioni contro il diritto alla protezione delle fonti fiduciarie)

Ma in Italia le perquisizioni continuano


da Franco Abruzzo.it

Bruxelles, 27 novembre 2007. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato il Belgio per violazione della libertà di espressione in seguito a perquisizioni effettuate contro il diritto alla protezione delle fonti giornalistiche nell’ufficio di un corrispondente tedesco a Bruxelles. La sentenza della Corte fa riferimento a fatti accaduti nel 2004 contro il giornalista Hans-Martin Tillack, corrispondente a Bruxelles per il settimanale Stern dal 1999 al 2004, nell’ambito di un’indagine avviata in seguito alla pubblicazione di due suoi articoli su presunte irregolarità delle istituzioni europee in cui si citavano documenti confidenziali dell’Olaf, l’ufficio antifrode della Ue. Dopo avere condotto un’indagine per scoprire l’origine della fuga di notizie, l’Olaf evocò la possibilità che il giornalista fosse venuto in possesso dei documenti riservati dopo avere versato denaro. Una denuncia che diede il via ad un’indagine giudiziaria per corruzione presunta e per violazione del segreto professionale, nell’ambito della quale la casa e l’ufficio di Tillack furono perquisiti. Oggi la Corte ha chiarito che le perquisizioni “avevano come scopo di svelare la provenienza delle fonti” e che pertanto rientravano “nel campo della protezione delle fonti giornalistiche”. “Il diritto dei giornalisti di tacere le proprie fonti non deve essere considerato come un semplice privilegio che può loro essere tolto in funzione della liceità o non liceità delle fonti”, rileva la sentenza della Corte. Questa sentenza ha due precedenti (le sentenze Goodwin e Roemen). (ANSA).

….MA IN ITALIA LE PERQUISIZIONI CONTINUANO.

PERQUISIZIONE GDF IN REDAZIONE GIORNALE DELLA TOSCANA(ANSA)

FIRENZE, 28 NOV – Perquisizioni della guardia di finanza nella redazione del Giornale della Toscana a Firenze e nell’abitazione del giornalista Simone Innocenti, a Montelupo. A renderlo noto è la direzione del quotidiano precisando che il decreto era firmato dal procuratore capo Ubaldo Nannucci. Il provvedimento rientra nell’inchiesta aperta dopo la pubblicazione sull’Espresso, con un articolo di Gianluca Di Feo e Daniela Minerva, di stralci del verbale con la deposizione di una madre di Borgo San Lorenzo che aveva interrotto la gravidanza ritenendo – dopo parere medico – che il feto fosse affetto da una grave malformazione. A Innocenti, al quale il Cdr ha già espresso la sua “solidarieta”, viene contestato il reato di ricettazione e di aver “concorso” con De Feo e Minerva alla pubblicazione “incriminata”. Alle 9 cinque finanzieri e un
consulente tecnico hanno perquisito la redazione del Giornale della
Toscana, sequestrando documenti e altro materiale dalla scrivania di Innocenti e copiando interamente il disco fisso del suo personal
computer. La vicenda, per il direttore del Giornale della Toscana,
Riccardo Mazzoni è “allucinante. Un giornalista e un’intera redazione sono stati bloccati per ore per un articolo uscito su un’altra testata e firmato da giornalisti che nulla hanno a che fare con questo giornale”, aggiunge, sottolineando che l’unica colpa di Innocenti “é quella di essere un collaboratore dell’Espresso”. Mazzoni, che parla di “intimidazione” da parte della magistratura, si chiede perché la procura non faccia luce, “al proprio interno sui responsabili delle fughe di notizie” che poi finiscono sui giornali.(ANSA).

PERQUISIZIONE IN REDAZIONE: UNCI, CRONISTI NON SONO CRIMINALI(ANSA)

CASTELLANETA MARINA (TARANTO), 28 NOV – La giunta nazionale
dell’ Unci (Unione nazionale cronisti italiani) ed i delegati al
congresso della Fnsi iscritti all’ Unci denunciano in una nota “il grave clima che si è determinato attorno ad ogni elementare diritto di cronaca e di cui è espressione la vicenda della perquisizione nei confronti del collega del Giornale della Toscana Simome Innocenti per il quale è stato ipotizzato dalla procura di Firenze il reato di ricettazione”. “Tale ipotesi di reato, pur non costituendo un inedito – prosegue la nota – aggrava ulteriormente una visione del lavoro di cronaca come assimilato ad un’ attività criminale ed indica l’ assoluta urgenza di difendere il ruolo del giornalisti impegnati nelle inchieste di denuncia in settori
nevralgici come quello della sanità”. “La vicenda di cui è accusato di essersi occupato il collega è infatti legata a quel mondo e le notizie di cui viene ipotizzata la diffusione nonostante fossero coperte da segreto sono la denuncia di una donna al quale era stato diagnosticato erroneamente una malformazione del feto”. “L’ Unci – conclude la nota – esprime solidarietà al collega del Giornale della Toscana e ribadisce il proprio impegno contro ogni intimidazione nei confronti dei giornalisti e condanna con determinazione la copiatuta di materiale professionale e personale contenuto nel disco rigido del computer del collega, materiale che nulla ha a che vedere con l’ inchiesta”.(ANSA).

PERQUISIZIONE IN REDAZIONE: PICCHI (FI), LIBERTA’ NON UGUALE (ANSA)

FIRENZE, 28 NOV – “La libertà di stampa non è uguale per tutti.
Per alcuni merita perquisizioni per altri nessun provvedimento della magistratura”. Con queste par ole, in una nota, Guglielmo Picchi, deputato di Forza Italia, esprime la propria solidarietà al direttore del Giornale della Toscana, Riccardo Mazzoni, al giornalista Simone Innocenti e a tutta la redazione in merito alla perquisizione della guardia di finanza nella redazione di Firenze, avvenuta questa mattina. “Si può e si deve appurare la verità – aggiunge Picchi – ma questo non può avvenire con blitz al limite dell’intimidazione e tali da provocare la paralisi del lavoro di un intero giornale. Ci chiediamo se non ci sia una matrice politica dietro questo intervento per le tante battaglie a difesa della
libertà e di Firenze che il Giornale della Toscana ha sempre condotto”. (ANSA).

PERQUISIZIONE IN REDAZIONE: TOTARO (AN), ATTACCO A LIBERTA'(ANSA)

FIRENZE, 28 NOV – “La libertà di stampa non può essere
intimidita da iniziative come questa né può essere ostacolato il lavoro di un’intera redazione. Si è trattato di un attacco ingiustificato, soprattutto alla luce del fatto che di fronte a fughe di notizie di altro genere non vengono presi gli stessi provvedimenti”. Così, in una nota, il senatore di Alleanza nazionale Achille Totaro, interviene in merito alla perquisizione della guardia di finanza nella redazione del Giornale della Toscana, avvenuta questa mattina a Firenze. Nella nota, il senatore di An esprime, inoltre, “la mia più profonda solidarietà al giornalista Simone Innocenti, al direttore Riccardo Mazzoni, e a tutta la redazione del Giornale della Toscana”. (ANSA).

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