Giornalisti. Esami: valida la 96^ sessione. Le scuse dell’Ordine per i problemi tecnici

La sessione, nonostante i disguidi tecnici, non è assolutamente in pericolo. Non ci sono elementi reali che possano consentire ad alcuno di chiedere che venga annullata


La notizia, a volte, può venire dopo una considerazione sintetica. Questa.
L’Ordine dei giornalisti sente il bisogno di scusarsi con i 522 praticanti che hanno partecipato alla 96 sessione d’esami del 31 ottobre per tutti i disagi con i quali hanno dovuto convivere in una giornata che avevano il diritto di poter affrontare con maggiore tranquillità.
La sessione, nonostante i disguidi tecnici, non è assolutamente in pericolo. Non ci sono elementi reali che possano consentire ad alcuno di chiedere che venga annullata. Un solo candidato non ha consegnato gli elaborati, scegliendo volontariamente di lasciare la sala con largo anticipo (cioè parecchie ore prima) sull’orario di conclusione della prova.
La commissione d’esami, presieduta dal dottor Aldo Modugno, consigliere della Corte d’Appello di Roma, è sempre stata presente in sala, consentendo ai candidati di concludere, pur tra molte difficoltà, il lavoro reso più complesso da problemi tecnici, non molto diversi da quelli, in realtà, che periodicamente avvengono in tutte le redazioni con la perdita di articoli o, a volte, di intere pagine.
Il che non giustifica un bel nulla. L’Ordine avrebbe dovuto garantire condizioni di lavoro ottimali. Non è stato così per un problema legato anche alla preparazione delle pen-drive (acquistate non dalla CONSIP, come qualcuno ha scritto, ma da una ditta tra quelle che la CONSIP ha inserito nel mercato elettronico).
Ma la responsabilità resta SOLO dell’Ordine e, ad esempio, nessuna colpa può essere attribuita, come qualcuno ha sorprendentemente fatto, alla FNSI, completamente estranea alla vicenda.
Le difficoltà hanno comportato tensioni, per tutti (anche per la commissione e i rappresentanti dell’Ordine, ma prioritariamente per i candidati) e ritardi, per molti insopportabili. Ma questo non incide sulla validità della sessione. Tutti ricordano il caso che si verificò in occasione delle elezioni del 13 maggio 2001, quando le operazioni di voto si conclusero oltre sei ore dopo l’orario stabilito a causa della loro complessità.
Era un esordio duro, con 522 candidati, dopo quello “dolce” con 197 partecipanti il 26 settembre. Allora tutto funzionò perfettamente e senza alcun problema è stato effettuato un nuovo test del programma in occasione del corso di preparazione agli esami, il 24 ottobre, a Fiuggi, con oltre 170 colleghi.
I tecnici, già in queste ore, hanno trovato e stanno mettendo a punto una soluzione che garantirà nella maniera più assoluta dal rischio che l’esperienza negativa si ripeta.
Il 31 ottobre è accaduto che, pur seguendo correttamente la procedura che portava allo spegnimento del computer, alcuni elaborati non sono stati salvati sulla pen-drive.
Questo rischio non ci potrà più essere: il programma, infatti, procederà a salvare automaticamente anche sul disco rigido, così che il testo sarà sempre recuperabile senza grande fatica.
Di più: le procedure di stampa saranno radicalmente diverse. Non si dovrà più spegnere il computer. Si procederà, infatti, alla stampa con il testo in video. Una garanzia assoluta, dunque, anche dal punto di vista psicologico per il candidato.
Tutto ciò, ovviamente, non cancellerà gli inconvenienti del 31 ottobre, ma consentirà di utilizzare il computer non come uno strumento di tortura (tale da far rimpiangere la macchina per scrivere: nel 2008!) ma come un mezzo per più adeguatamente testimoniare le qualità professionali dei singoli candidati.

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