Giornalisti, troppe conferenze stampa, poca cronaca

Il capo redattore di Milano Cronaca Qui critica le più recenti abitudini dei professionisti dell’informazione


Cosa significa rivestire il ruolo di giornalista?, essere un professionista dell’informazione?, avere il compito di raccontare al lettore le vicende dalle quali è circondato, incuriosendolo a tal punto da guadagnarne la proverbiale fiducia? Andrea Miola, caporedattore del giornale Milano Cronaca Qui, sembra avere risposte a molte di queste domande. Infatti, dopo aver lamentato l’eccessiva staticità di molti giornalisti attuali, forse troppo impegnati ad uscire da un salotto per accedere ad una conferenza stampa e seguire solo le ripetitive vicende politiche e istituzionali del Paese, avrebbe mostrato come nella redazione della quale è capo le cose funzionano diversamente. E dove soprattutto qualche motivato cronista ha ancora la voglia e la determinazione per “sporcarsi mani e piedi” pur di stanare lo scoop. Il caso è quello di un’inchiesta portata a termine da due giovani croniste che si sono finte delle disinibite minorenni per adescare adulti con inclinazioni alla pedofilia. Stabiliti i contatti via internet, attraverso tradizionali chat e e-mail, le due giovani reporter hanno cominciato a rispondere ad una miriade di messaggi, proseguendo nell’oscurità dell’operazione con l’obiettivo di trovare il “pollo” di turno. Lo scoop è arrivato dopo qualche tempo, quando una delle due croniste è riuscita fissare un incontro a cielo aperto con uno degli adulti con la quale era in contatto. Così il presunto pedofilo, raggiunto il luogo fissato per l’appuntamento, si è trovato di fronte la cronista con un cameraman al seguito, pronto a filmare l’incontro (attualmente ancora disponibile sul sito della testata Milano Cronaca Qui). L’esempio è assolutamente funzionale per Miola, per bacchettare i giornalisti che hanno dimenticato la più nota delle ricette per conquistare il favore del pubblico e i migliori fatti di cronaca. Vivere la città, con tutti i suoi problemi e difetti, cercando, insistendo e scovando quella notizia che, qualche volta, si trova giusto dietro l’angolo. (Marco Menoncello per NL)

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