Internet: ricercatori UE preparano il motore di ricerca del futuro

L’obiettivo del progetto Pharos è quello di riunire le migliori competenze europee in materia di motori di ricerca, elaborazione dei dati multimediali e interfacce utente per creare il motore di ricerca evoluto


da Franco Abruzzo.it

I ricercatori europei preparano il motore di ricerca multimediale del futuro. I più importanti ricercatori europei impegnati nella progettazione dei motori di ricerca del futuro, ospiti del Politecnico di Milano, Polo Regionale di Como, e di Web Models, spin-off del Politecnico di Milano, hanno infatti tirato le fila in questi giorni del progetto Pharos, uno dei maggior progetti di ricerca finanziati dalla Comunità Europea nell’ambito del VI Programma Quadro, e di cui il gruppo Engineering ha il coordinamento, a fianco di grandi realtà industriali europee come France Telecom e la norvegese Fast. L’obiettivo del progetto Pharos, spiega il Politecnico di Milano, «è quello di riunire le migliori competenze europee in materia di motori di ricerca, elaborazione dei dati multimediali e interfacce utente per creare il motore di ricerca del futuro. La caratteristica che distingue le tecnologie in corso di realizzazione è la capacità di effettuare ricerche non solo su documenti testuali, ma anche su file audio, video, e immagini». E, secondo i ricercatori, questa tecnologia ha capacità di ricerca illimitate. «La tecnologia Pharos -spiegano gli espetti del Politecnico di Milano- permetterà agli internauti di effettuare operazioni di ricerca di tipo nuovo, quali ad esempio: ricercare all’interno delle registrazioni video dei telegiornali della settimana tutti gli spezzoni dove si parla di un particolare soggetto; oppure registrare col proprio cellulare una canzone ascoltata per strada e inviarla al motore di ricerca, che restituirà indicazioni sul brano e i link a canzoni simili che l’utente potrebbe gradire. E non solo. Si potrà anche ricercare in una collezione di video a sfondo turistico tutte le località simili a quella rappresentata in una fotografia scattata col proprio cellulare».

Insomma, secondo gli esperti, l’elemento di maggior innovazione della tecnologia Pharos «è la sua apertura». Che, dicono, «permette infatti di inserire nel cuore del motore di ricerca qualsiasi algoritmo di analisi di dati multimediali, quale ad esempio un algoritmo di riconoscimento dell’identità del parlatore o di ricerca di edifici all’interno di materiali video, in modo che il motore di ricerca possa sfruttare un’ampia gamma di possibilità per rispondere a interrogazioni mai tentate prima». E Pharos offrirebbe anche un importante contributo al web2.0 «Alle innovazioni più strettamente tecnologiche, l’architettura Pharos -aggiungono- abbina un approccio alla ricerca di tipo sociale, secondo i dettami del cosiddetto Web 2.0: la capacità di personalizzare l’interfaccia utente e le risposte alle interrogazioni in base alle azioni dell’utente stesso e, più in generale, alle caratteristiche della comunità complessiva degli utilizzatori». In particolare, infine, il Politecnico di Milano, Polo regionale di Como, partecipa a Pharos tramite la società spin-off Web Models, nata nel 2001 da attività di ricerca svolte presso il Polo Regionale di Como. «Web Models -conclude il più antico Ateneo di Milano- è proprietaria di una tecnologia brevettata internazionalmente per la costruzione automatica di interfacce utente web molto sofisticate e potenti e applicherà le proprie tecniche progettuali alla costruzione dell’interfaccia utente del motore di ricerca multimediale del futuro». Info: www.polimi.it (Adnkronos

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