La TV cambia pelle. Una ricerca Eurisko ci mostra come e perché cambia il panorama televisivo italiano

Il paradosso della comunicazione. Si riduce il tempo che gli italiani dedicano al consumo di televisione (tradizionale e satellitare) e aumenta il numero di abbonamenti alle varie forme di tv digitale e satellitare


Come giustificare questi dati in apparente contraddizione? Un risposta convincente arriva dall’indagine Audistar, condotta dal Gfk Eurisko. Pare che gli italiani siano lontani anni luce da quel pubblico di telespettatori passivi, teorizzato dagli studiosi fino a qualche anno fa. Resi ormai scaltri ed esperti dalla specializzazione dell’offerta abbiamo invece imparato a selezionare meglio il nostro consumo dei mezzi di comunicazione, passando da una logica “push” (guardo quel che c’è in televisione) ad una logica “pull” (scelgo io quel che vedere, e come quando farlo). L’italiano quindi passa da una “ricezione passiva” ad una “ricerca attiva”, o almeno questo è quello che ci suggerisce Eurisko. Il fenomeno è di per se complesso, ma questa lettura può servire a spiegare anche un altro piccolo paradosso di casa nostra, ovvero il fatto che si sta progressivamente svuotando il bacino tradizionale della pay tv italiana (divisibile per semplicità in tre macro aree: sport, informazione e musica) a favore di una polverizzazione degli ascolti su una molteplicità di canali e piattaforme (fenomeno denominato “nanoshare”). Il fatto si spiega in modo convincente solo se si tengono in considerazione le evoluzioni tecnologiche e culturali degli ultimi anni, che hanno contribuito a raffinare il gusto degli italiani, gioiosi consumatori sedotti da una pluralità di tentazioni: il mondo di internet, quello dei videogame, la diffusione dei dvd e soprattutto dei diabolici iPod (e podcast). C’è da perderci la testa in questo scenario multiforme e multicolore in cui la unica certezza rimane la tv generalista, che resiste in cima alla nostra classifica di gradimento. Perderà pure qualche ascolto sì, ma rimane un punto di riferimento ineludibile per chi è alla ricerca di informazioni e, in un certo qual modo, rassicurazioni. Attraverso il tubo catodico di costruiscono e si rispecchiano i costumi e le identità nazionali. La tv generalista non è data ancora per spacciata, almeno secondo Eurisko, almeno sino alla prossima ricerca. (Davide Agazzi per NL)

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