Neutralità, il ricatto di un provider

Un primo caso in Norvegia apre uno squarcio su quelle che potrebbero essere le conseguenze di una mancata tutela della neutralità della rete. L’ISP è pronto a ostacolare i propri abbonati


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Roma – Un provider taglia la banda ad un distributore di contenuti televisivi in rete, chiedendo a quest’ultimo il pagamento di un “plus” per l’uso del network da parte degli utenti del provider stesso. Non è più una probabilità, è un fatto palese. Un fatto che sta sollevando molta attenzione e che è accaduto in Norvegia, dove NextGenTel, tra i principali fornitori di banda larga, ha attivato dei filtri per ridurre il traffico dell’emittente NRK verso i suoi clienti.

La notizia arriva da un blogger norvegese che lavora proprio per NRK e che spiega come i propri clienti, dinanzi alle difficoltà di accesso ai contenuti, si sono rivolti all’emittente per capirci qualcosa. Per questo NRK ha informato gli utenti con una nota:

“A giugno 2006 NextGenTel ha diminuito la capacità del traffico proveniente da NRK per i clienti di NextGenTel, e lo ha fatto in modo considerevole. Questo ha portato alla situazione dove voi, in qualità di clienti di NextGenTel, sperimentere una qualità del tutto diversa per la TV broadband di NRK, ad esempio, diversa da quella che NRK offre di default ai propri clienti.
Tutto questo è al di fuori del controllo di NRK e qualsiasi richiesta in merito dovrebbe essere rivolta a NextGenTel”.

In buona sostanza l’ISP norvegese contava di spingere NRK a pagare per il solo fatto che i clienti del provider si collegassero ai contenuti di NRK, convalidando così quello che appare come il primo caso conclamato, cioè giunto alle cronache, di mancanza di tutela della neutralità della rete, un concetto tanto complesso quanto decisivo per il futuro di Internet.

Contestualmente all’attivazione del blocco, sui giornali locali NextGenTel rendeva noto che, ai fornitori di contenuti disposti a pagare, avrebbe fornito un transito fluido sui propri network. In pratica il provider dichiarava di voler essere pagato da entrambi i “lati”: non solo dai propri abbonati, che si collegano ad Internet con i suoi servizi di connettività, ma anche da chi fornisce loro i contenuti che cercano collegandosi alla rete. Uno scenario da “manuale” per il dibattito sulla neutralità.

Le cose pare comunque che ora si siano risolte. Stando a quanto pubblicato proprio da NRK, l’operazione di NextGenTel è stata ritirata perché stava danneggiando l’immagine dell’azienda.

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