Malcontento montante all’interno della redazione del “Gazzettino”, quotidiano di Venezia, edito da Caltagirone, e diffuso tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Le motivazioni che hanno spinto il comitato di redazione del quotidiano a proclamare quattro giorni di sciopero vanno ricercate nella decisione, che i redattori definiscono “unilaterale”, da parte dell’azienda di introdurre una “nuova versione del sistema editoriale, che non definisce come richiesto dalla redazione i confini tra professionalità giornalistiche e poligrafiche e non fornisce alle redazioni procedure operative compatibili sulle attività attualmente svolte dal personale poligrafico”. Una riforma, in sostanza, che ha mandato in panico l’intera redazione, incerta circa il futuro di alcuni suoi componenti, tanto dal punto di vista occupazionale (“rifiuto dell’Azienda ad aprire una trattativa sugli organici redazionali, tagliati unilateralmente, oltretutto senza un contestuale piano editoriale-organizzativo sostenibile e di rilancio della Testata” si legge nella nota diffusa dal cdr) quanto da quello dell’acquisizione delle competenze necessarie al mutamento. “L’introduzione della nuova versione del sistema – spiega ancora il cdr – è poi avvenuta d’imperio in data odierna obbligando i colleghi a lavorare direttamente in produzione, senza un addestramento che avrebbe dovuto essere preventivo”.
Il quotidiano non è andato in edicola lo scorso 8 aprile, data che sarebbe dovuta essere il primo dei quattro giorni di sciopero proclamato dal cdr. L’intervento della Federazione nazionale della stampa, che ha convinto la Fieg a concordare un incontro con l’editore, ha sortito l’effetto desiderato di fissare un incontro per chiarire la situazione. Questo si è tenuto ieri a Roma, nella sede della Fieg, ed ha evitato che lo sciopero continuasse nei giorni successivi, come stabilito precedentemente. Non si sa, ad oggi, se un accordo sia stato raggiunto tra le parti. Per il momento, si alternano gli attestati di solidarietà espressi nei confronti dei redattori e gli attacchi che questi hanno ricevuto, tra tutti, quello del presidente della Regione Veneto, Galan, che aveva chiesto sin dall’inizio l’immediata sospensione dello sciopero. (Giuseppe Colucci per NL)