Radio & Musica. EarOne: grande orecchio creatore di omogeneità o circolo virtuoso?

EarOne, Airplay, Maurizio Gugliotta

EarOne è uno spartiacque: nell’era pre internet ”spiare” le playlist (le cd. “scalette”) delle radio concorrenti implicava un impegno notevole: bisognava trascorrere ore, persino giorni, ad ascoltare gli altri programmi, sperando che gli speaker annunciassero il titolo in un modo che fosse comprensibile. Solo allora scattava la caccia al disco nei negozi sperando di riuscire a trovarlo.
Molte volte era una guerra all’ultima copia e anche un terno al lotto per cercare di indovinare quale sarebbe stato il nuovo singolo tratto dall’album, anche per chi aveva rapporti con le case discografiche le informazioni non erano sicuramente analitiche come oggi e inevitabilmente, visti i tempi, neanche cosi vincolanti.

E per coloro che avessero voluto scoprire in anteprima quali fossero i lanci o le rotazioni delle emittenti più importanti, l’unico modo restava ascoltare le cassette di chi ritornava da una trasferta o attenersi alle classifiche pubblicate dai giornali che, comunque, offrivano un quadro parziale della situazione, legata in ogni caso ai dati di vendita e non ai passaggi radiofonici.
Con il passare degli anni, il proliferare di antenne e la propagazione a macchia d’olio delle radio nazionali, ancora prima che diventasse fruibile la rete, avevano già comunque reso più semplice in tutta Italia essere aggiornati sulle tendenze e, per un processo forse inevitabile, anche cominciare ad omologarsi.

Il progresso tecnologico e la geniale intuizione di un team siciliano  nel 2009 ha creato poi uno strumento di rilevazione dei brani suonati dalle radio, da quel momento nulla sarebbe stato più come prima.
Abbiamo chiesto all’amministratore delegato di EarOne, Maurizio Gugliotta, cosa c’è dietro la creazione di questo grande orecchio e soprattutto cosa si prevede per il futuro ed ecco le sue risposte.
(Domanda) Quali sono i criteri che determinano la scelta delle radio da monitorare oltre ai dati di ascolto? 
(Risposta) Il panel delle emittenti monitorate rappresenta un campione significativo dell’audience radiofonica e oggi ne monitoriamo oltre l’80%, un valore molto alto considerando che sono escluse le emittenti non significative per l’airplay come le talk radio e quelle religiose. In generale siamo sempre molto attenti alle richieste che ci arrivano direttamente dai nostri interlocutori, discografia in primis, ma criteri come la qualità del segnale monitorabile e rapporti collaborativi tra emittente e discografia stessa sono elementi che teniamo ulteriormente in considerazione. EarOne Maurizio Gugliotta - Radio & Musica. EarOne: grande orecchio creatore di omogeneità o circolo virtuoso?(D) Da poco state monitorando anche delle emittenti straniere, in questo caso secondo quali parametri vengono scelte?
(R) Abbiamo scelto delle emittenti rilevanti in alcune nazioni raccogliendo due tipologie di suggerimenti: quelli che arrivano dai discografici che hanno licenze di brani all’estero e necessitano uno strumento per monitorarne i passaggi e quelli che arrivano dai programmatori musicali che invece per lavoro di mera consultazione o ricerca vogliono essere aggiornati su quello che viene trasmesso all’estero. Stiamo lavorando ad un ampliamento del panel estero proprio sulle base delle indicazioni che riceviamo dai nostri clienti.
(D) Il punteggio attribuito ad ogni emittente che determina poi la classifica dei brani come si articola?
(R) Non attribuiamo alcun punteggio all’emittente, ma utilizziamo i dati delle indagini di ascolto ufficiali (TER) per attribuire un peso al passaggio in onda di un brano su una certa emittente. In altre parole il punteggio di un brano è determinato dall’audience dell’emittente. Mi piace però anche far notare che sebbene la classifica ufficiale dell’airplay settimanale inviata agli addetti ai lavori sia ovviamente redatta basandosi sul punteggio, utilizzando EarOne client è possibile effettuare diverse analisi basate ad esempio strettamente sul numero dei passaggi.

(D) Quali sono le principali differenze che avete rilevato sino a questo momento nelle playlist straniere rispetto a quelle nostrane?
(R) In generale le radio estere monitorate hanno un repertorio musicale prevalente che è internazionale piuttosto che local, ovvero del territorio dell’emittente stessa. Riguardo il repertorio italiano all’estero, le uniche emittenti estere che trasmettono musica italiana, tra quelle monitorate, sono solo Capodistria e quelle svizzere, dove in questo periodo sta andando molto forte Jovanotti. EarOne RotationMap StatoSociale - Radio & Musica. EarOne: grande orecchio creatore di omogeneità o circolo virtuoso?(D) Dopo circa un mese dal Festival di Sanremo quali sono stati realmente i brani più trasmessi dalle radio ed, esaurito il periodo caldo, quali stanno continuando ad essere trasmessi?
(R) Probabilmente mai come quest’anno si era verificato che il verdetto di Sanremo coincidesse esattamente con le scelte dei programmatori radiofonici. I brani sanremesi più ascoltati in radio durante la settimana del Festival sono stati esattamente quelli che poi abbiamo ritrovato sul podio, pure nel medesimo ordine. A distanza di un mese dal Festival il podio si è letteralmente invertito con Lo Stato Sociale e Annalisa che hanno superato Meta Moro. Poi una sostanziale differenza che si riscontra rispetto allo scorso anno è che nel 2017 erano ben 23 i brani presenti in Top 100, mentre quest’anno sono solo 15.

(D) Si accusano spesso le radio italiane di essere esterofile, in effetti, numeri alla mano, quale è realmente la situazione?
(R) I numeri non dicono questo, in Italia  c’è un sostanziale equilibrio nella messa in onda tra repertorio local e international tenendo anche conto del fatto che le proposte internazionali sono tantissime rispetto a quelle italiane. Ad esempio la scorsa settimana nella classifica airplay ufficiale erano ben 8 i brani italiani in Top 10, dei quali 3 appartenenti a label indipendenti e in totale, nella Top 100, si riscontravano ben 47 presenze. Posso anche aggiungere che nel 2017 ci sono stati molti italiani al n.1 in classifica airplay e tra questi Gabbani per ben 8 volte.


(D) Come nel caso di Ghali e di altri fenomeni che esplodono sulla rete e solo successivamente vengono notati dalle radio, in che modo si pone EarOne?
(R) Una caratteristica di EarOne è che il monitoraggio di un brano non è mai stato strettamente legato al rapporto tra noi e l’etichetta discografica. Nel caso di Ghali e del singolo Ninna Nanna, avendo riscontrato che si trattava di un vero e proprio fenomeno sul web abbiamo iniziato a monitorarne autonomamente l’airplay scoprendo che quel che accadeva sul web era lontanissimo da quel che invece accadeva in radio dove solo Deejay e qualche radio locale lo hanno trasmesso. Ma tutto ciò non gli ha comunque permesso nemmeno lontanamente di avvicinarsi alla Top 200. Dopo oltre un anno la situazione di Ghali è completamente ribaltata: è trasmesso da centinaia di radio, tra queste ci sono quasi tutte le nazionali ed è ovviamente in Top 10. Potremmo un po’ dire che EarOne si pone un po’ come radar dell’airplay. EarOne Top20 - Radio & Musica. EarOne: grande orecchio creatore di omogeneità o circolo virtuoso?(D) EarOne rileva i brani che trasmettono le radio che a loro volta passano i brani che si trovano sulla piattaforma, questo fenomeno crea una omogeneità di playlist. Quale futuro per gli artisti che non riescono ad entrare in questo circolo?
(R) EarOne è sicuramente diventato uno strumento essenziale per i programmatori musicali che può essere utilizzato per analizzare i propri competitor ed eventualmente per differenziarsi. Le radio utilizzano EarOne anche per informarsi sulle novità musicali, sulle radio date e sulle tendenze dell’airplay. Considerato che settimanalmente un’emittente riceve centinaia di nuovi brani in digital delivery, con EarOne si riesce ad avere una panoramica molto dettagliata dell’airplay, ma alla fine è l’emittente che decide di trasmettere ciò che vuole e che rispecchia la propria linea editoriale. Dubito che le radio utilizzino il nostro sistema per uniformarsi l’una all’altra e del resto non puoi dire di essere diverso se non conosci gli altri. Per quanto riguarda gli artisti, non bisogna dimenticare il ruolo estremamente importante ricoperto dai promoter discografici, un aspetto essenziale di cui tener conto se miri ad entrare a far parte dell’airplay. Un artista non può prescindere dall’affidarsi ad un ottimo ufficio promozione che gli permetta di emergere in un settore dalle dinamiche molto complesse.


(D) Le emittenti che sono presenti sul web mantengono ancora parzialmente lo spirito di libertà delle vecchie radio libere. In che modo funziona attualmente il vostro rapporto con queste strutture e come si pongono loro nei confronti della vostra piattaforma?
(R) Già da diversi anni abbiamo iniziato il monitoraggio delle emittenti web che riteniamo essere delle realtà davvero interessanti in termini di ampliamento dei generi di musica trasmessa. Dobbiamo però evidenziare che spesso le web radio sono delle realtà amatoriali che introducono delle criticità nel monitoraggio a causa di servizi streaming non sempre affidabili. La precisione e l’esaustività delle nostre analisi non possono prescindere dalla continuità del segnale monitorato e dalla completezza delle rilevazioni. Come dicevo all’inizio della nostra conversazione siamo comunque molto attenti ai suggerimenti che ci arrivano dall’esterno e le web radio utili ai fini dell’airplay vengono sempre prese in considerazione.
La dura legge dei numeri che non lascia più spazio ad interpretazioni e ancora meno illusioni, se un tempo ogni cantante poteva sognare di essere trasmesso in tutte le radio d’Italia, oggi nulla sfugge al ”grande orecchio” che dal virtuale inchioda ogni operatore alla cruda realtà di dati e statistiche che forniscono elementi altrimenti impossibili da reperire e dai quali in ogni caso non si può prescindere. (U.F. per NL)

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