Riforma dalla P.A.: trasparenza, semplificazione, class action tra le “cose fatte” da Brunetta

A fine anno si suole stilare un bilancio sui risultati ottenuti e fare propositi per il futuro. E’ quanto ha fatto il Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione capitanato da Brunetta con il documento dal titolo “2009 – Un anno di fatti concreti”, nel quale vengono illustrate “le cose fatte e gli obiettivi per il 2010”.

Tra le iniziative portate a compimento, vengono segnalate, tra le altre, la riforma della Pubblica Amministrazione, la lotta ai comportamenti opportunistici nel pubblico impiego, le azioni nel campo della contrattazione collettiva e relazioni sindacali, nonchè quelle dirette a rendere maggiormente operativi i principi di trasparenza e di semplificazione che devono caratterizzare l’azione amministrativa. Brunetta ha inoltre lavorato per una modernizzazione e digitalizzazione della P.A., per rendere la stessa P.A. “più vicina ai propri clienti” e ha puntato sul rafforzamento dell’attività ispettiva e anticorruzione a tutela del cittadino. Il primo passo verso la riforma della P.A. è stato compiuto con la legge 4 marzo 2009, n. 15, con la quale il Governo è stato delegato ad adottare uno o più decreti legislativi volti a riformare la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. In attuazione delle deleghe predette, con l’approvazione del Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 – si legge nel documento – è stata compiuta “la più importante riforma organica del lavoro pubblico dopo quella del 1993 e la prima realizzata dal Governo per conseguire una migliore organizzazione del lavoro pubblico ed assicurare il progressivo miglioramento della qualità delle prestazioni erogate al pubblico”. Maggiore trasparenza nella P.A., nuovo sistema della valutazione della performance organizzativa ed individuale, nuovi strumenti per valorizzare il merito ed introduzione di metodi di incentivazione della produttività costituiscono alcune delle principali novità introdotte dal decreto, che trova oggi un importante strumento di implementazione nel cosiddetto “portale della riforma Brunetta”. Segno dell’importanza attribuita dal ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione ad internet ed alla comunicazione on-line. Oltre, infatti, a sfruttare il canale telematico per informare i cittadini e le imprese sulle novità ed ottenere dagli stessi feedback sul processo di riforma, internet costituisce per il dicastero anche il mezzo per attuare il principio di trasparenza. Con l’approvazione della Legge 18 giugno 2009, n. 69 è stato infatti stabilito, all’art. 21, che le pubbliche amministrazioni sono tenute a pubblicare nel proprio sito le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali ed a rendere pubblici i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale. Nell’ambito della cosidetta operazione “casa di vetro”, è stata prevista inoltre, la pubblicazione di dati relativi a: distacchi, aspettative e permessi sindacali, incarichi di collaborazione e consulenza delle PA e del SSN, incarichi retribuiti conferiti ai dipendenti della PA, consorzi e società partecipate. Il ministero di Brunetta ha anche introdotto il concetto di qualità dei siti web delle P.A., sensibilizzando le pubbliche amministrazioni su questo tema con la direttiva n. 8 del 2009, che individua anche le procedure per l’elaborazione e l’adozione di standard comuni e di informazioni minime riguardanti i contenuti e i servizi offerti su internet ai cittadini ed alle imprese. Nel quadro dello sviluppo dell’utilizzo degli strumenti telematici, rientra la promozione dell’utilizzo della posta elettronica certificata (PEC), che da novembre scorso è divenuta obbligatoria per tutti i professionisti iscritti in albi ed elenchi e che da gennaio prossimo si prevede di rendere gratuita per tutti i cittadini, al fine di permettere loro di dialogare con la P.A., snellendo e semplificando le procedure burocratiche. In attuazione del principio della semplificazione amministrativa, il documento ministeriale evidenzia come i costi della burocrazia siano stati già tagliati di 5,5 miliardi di euro e ricorda, tra le altre, la recente iniziativa “Burocrazia: diamoci un taglio!”. “Chi ha subito una inutile complicazione o ha idee per semplificare la burocrazia – si legge – potrà raccontare la propria storia, segnalare un problema o formulare proposte per rendere più semplici le procedure”. Per effettuare la segnalazione di problemi o per formulare proposte di semplificazione, cittadini, imprese ed associazioni devono compilare un modulo sul sito www.innovazionepa.it. In favore dei cittadini e delle imprese, con l’art. 71 del decreto n. 150/2009, sono stati inoltre attribuiti all’Ispettorato per la funzione pubblica, quale struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri alle dirette dipendenze del Ministro delegato, compiti di vigilanza sull’applicazione delle norme di semplificazione delle procedure, nonché di controllo dei costi. Tra le novità, poi, particolare importanza va attribuita all’introduzione dell’istituto dell’azione collettiva (c.d. class action), avvenuta a seguito della recente approvazione del decreto legislativo di attuazione dell’art. 4 della L. 15/2009. L’istituto consente a singoli o associazioni la possibilità di ricorrere per violazione dell’obbligo di rispettare termini e standard nell’esercizio di una funzione pubblica o nell’erogazione di un servizio pubblico ed assicura il rapido accertamento delle pretese davanti al giudice amministrativo. Tra gli obiettivi che Brunetta si prefigge di realizzare nel 2010 rientrano la redazione della Carta dei Doveri, con cui definire il quadro organico dei doveri delle amministrazioni e dei diritti dei cittadini e la riforma del Codice dell’amministrazione digitale, contenente le regole per la digitalizzazione della P.A., mentre è prevista, entro il 2012, la riduzione di almeno il 25% dei costi della burocrazia per le imprese. (D.A. per NL)
 

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