Svizzera. La Lega dei ticinesi contesta le decisioni su RSI sulla delocalizzazione della sede a Comano

Quadri: “La RTSI ha già commissionato e messo in cantiere i lavori per il trasferimento della radio presso la sede TSI a Comano. In considerazione delle tecnologie attuali, mal si comprende la necessità di un simile trasloco”


da Radio Passioni

La Lega non è solo lombarda. Anche in Canton Ticino c’è un parito “di lotta e di governo” che fa di tutto per rompere gli schemi di una politica che in Svizzera è tradizionalmente più paludata della nostra. Al di là delle idee espresse, che mi paiono un concentrato di facile populismo e xenofobia di destra, non si può dire che la Lega dei ticinesi – fondata nel ’91 dal sanguigno, a dir poco, costruttore Giuliano Bignasca – rinunci alle provocazioni.
Ecco per esempio come Lorenzo Quadri, deputato in Gran Consiglio, il Parlamento cantonale, reagisce in un editoriale su Ticino News, alla notizia del trasferimento della Radio Svizzera dalla storica sede di Lugano Besso alla nuova sede della televisione a Comano.
L’interrogazione formulata dall’onorevole Quadri contiene anche un riferimento allo spegnimento di Radio Monteceneri: “Altrettanto male si comprende, in fatto di radio, l’apparentemente supina accettazione, da parte dei vertici RTSI, della sparizione del segnale RSI dall’Italia. Sparizione che comporta un rilevante danno – economico, istituzionale, turistico – per tutto il Cantone.”

Radio: il trasloco a Comano

17.07.08

Lorenzo Quadri

La RTSI ha già commissionato e messo in cantiere i lavori per il trasferimento della radio presso la sede TSI a Comano. In considerazione delle tecnologie attuali, mal si comprende la necessità di un simile trasloco. Altrettanto male si comprende, in fatto di radio, l’apparentemente supina accettazione, da parte dei vertici RTSI, della sparizione del segnale RSI dall’Italia. Sparizione che comporta un rilevante danno – economico, istituzionale, turistico – per tutto il Cantone. Il trasloco pone inoltre la domanda di cosa accadrà allo stabile RSI di Besso, dal momento che nessun ente pubblico sembra interessato ad acquistarlo.

Chiedo pertanto al Consiglio di Stato:

– Le delibere dei lavori per il trasloco radio verso Comano sono state effettuate tramite regolare concorso pubblico?

– Se no, in base a quali modalità sono state eseguite, e perché?

– Poiché a quanto risulta tra i firmatari della petizione anti-trasloco figurano anche dei Consiglieri di Stato: come intende il CdS dare valore effettivo a tali sottoscrizioni?

– Tali sottoscrizioni sono da intendersi unicamente come iniziativa personale del (o dei) Consiglieri di Stato interessati, o sono condivise da tutto il governo?

– Non teme il CdS che il trasloco possa avere conseguenze negative sotto il profilo occupazionale?

– Non teme il CdS che la conseguenza dell’”ammucchiata” a Comano e probabile relativa riduzione del personale, possa essere la progressiva esternalizzazione – magari anche a ditte estere – da parte della RTSI, di compiti che fanno parte del mandato costituzionale? E’ intenzione del CdS vegliare affinché ciò non accada?

– Pur nel rispetto dell’autonomia dell’azienda RTSI, non ritiene il CdS di far notare l’inopportunità del trasloco che potrebbe provocare sgraditi fenomeni di speculazione edilizia sullo stabile di Besso?

– Poiché la RTSI è finanziata con mezzi pubblici e svolge un servizio pubblico, anche delicato, è intenzione del CdS chiedere di venire tenuto al corrente sull’evoluzione dell’operazione trasloco, anche sotto il profilo dei costi?

– E’ intenzione del CdS chiedere garanzie circa le future destinazioni dello stabile radio? Ritiene il CdS plausibile e percorribile l’ipotesi di trasformazione dello stabile radio in sede del Conservatorio della Svizzera italiana?

Lorenzo Quadri, deputato in Gran Consiglio Lega

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