Tlc. Tariffe terminazione cellulari: il Governo difende l’Agcom

“In termini quantitativi, le tariffe proposte dall’Autorita’ si collocheranno – nel 2011 – al livello di paesi quali il Regno Unito, ossia saranno in linea con la media dei paesi europei”


ADUC.it

Il Governo interviene in tema di tariffe di terminazione nelle tlc e ‘promuove’ la strategia adottata dall’Agcom in campo europeo: “In termini quantitativi, le tariffe proposte dall’Autorita’ si collocheranno – nel 2011 – al livello di paesi quali il Regno Unito, ossia saranno in linea con la media dei paesi europei”. E’ quanto sostiene il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, rispondendo ad un’interrogazione sulla terminazione mobile presentata dal parlamentare della Lega, Gianluca Pini.
In Italia, questa la tesi sostenuta dal sottosegretario, esiste “un modello di regolamentazione delle tariffe di rete fissa di tipo simmetrico, che tiene conto degli investimenti degli operatori alternativi. Diversamente, nel caso della rete mobile, tutti gli operatori partono con una propria infrastruttura e non debbono affidarsi a quella degli altri (se non per un periodo in cui utilizzano il c.d. roaming). Si tratta cioe’ di una concorrenza che nasce gia’ di tipo infrastrutturale. Cio’ detto, i nuovi entranti, prima Wind e poi H3G, hanno usufruito del c.d. ‘grace period’, nel quale le loro tariffe di terminazione non sono state sottoposte a controllo di prezzo. Attualmente, tutti e quattro gli operatori hanno tariffe regolamentate e – precisa Romani – c’e’ una proposta di discesa per il prossimo triennio che e’ ora all’attenzione della Commissione europea”.
Nei giorni scorsi il Commissario Ue, Viviane Reding, aveva criticato l’Autorita’ per le garanzie nelle Comunicazioni, sostenendo che le tariffe di terminazione, in Italia, fossero troppo alte (l’Agcom ha fissato, entro il 2011, una tariffa di 5,9 centesimi per Tim Vodafone e Wind e di 7 centesimi per H3G, contro una forchetta di 1-3 centesimi indicata da Bruxelles).
Esternazioni, quelle della Reding, che venivano definiti da ambienti dell’Agcom come “alquanto irrituali” e sottolineando come lo schema di provvedimento, di fatto, riducesse di ben 1,5 miliardi di euro in tre anni le tariffe, perfettamente in linea con gli orientamenti del gruppo dei regolatori europei (ERG).
Una linea, quindi, sostanzialmente avallata dalla risposta del sottosegretario Romani.

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