Tv: arriva Netflix, la piattaforma che potrebbe riscrivere le abitudini del pubblico di film e telefilm

La società statunitense, attiva dal 1997 nel noleggio di DVD e videogiochi online e, dal 2008, con un servizio di streaming on demand, entro la metà del 2014 potrebbe arrivare anche in Francia, Germania e Italia.

Nata nella seconda metà degli anni ‘90 come una specie di Blockbuster a domicilio, da 6 anni il colosso USA ha attivato anche un fortunato servizio di streaming on demand (accessibile tramite un apposito abbonamento). Un’offerta tanto gradita da convincere 44 milioni di abbonati in tutto il mondo, dei quali 11 mln solo nel Vecchio Continente, dove per ora è attivo in Gran Bretagna, Irlanda, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia, ma pronto a sbarcare nei prossimi mesi anche in Francia, Germania e Italia. Conscio del rischio concorrenziale che Netflix porterà, nel frattempo, il gruppo Mediaset si è portato avanti, lanciando Infinity, un servizio di video on line on demand che include 5.000 titoli che si rinnovano di continuo, tra film, fiction e serie tv, visibili attraverso tablet, smart tv, decoder HD DTT e satellitare, pc, consolle giochi e (presto) su smartphone. Ma anche Sky non è rimasta a guardare: è in fase avanzata la nascita di “River”, piattaforma che consentirà di portare film e contenuti nelle case degli abbonati della pay tv, senza bisogno di parabole. Ma queste due nuove piattaforme online basteranno per reggere il confronto con Netflix, che con ogni probabilità rivoluzionerà anche in Europa il modo in cui gli spettatori vivranno la serialità? In Francia, infatti, i proprietari delle tre principali tv private (TF1, Canal+ e M6), spaventati dal prossimo sbarco di Netflix sul loro territorio, hanno già scritto una lettera accorata al governo. Il documento è stato reso noto dall’agenzia France Press e i patron Nunzio Paolini, Méheut Bertrand e Nicolas de Tavernost avvertono in coro: “Non si tratta di una crisi economica di TF1, Canal+ e M6, ma di un cambiamento industriale accelerato che minaccia la loro sostenibilità”. Il colosso a stelle e strisce ha chiuso il 2013 con 4,3 miliardi di guadagni, registrando una crescita del 19% rispetto al 2012. E quest’anno investirà la bellezza di 3 miliardi in contenuti originali, fra cui una serie firmata dai fratelli Wachowski di Matrix, la terza stagione di House of Cards, appena annunciata, e quattro titoli in collaborazione con la Marvel. In più, con l’espansione in Europa, si prevede un’impennata di 400 milioni di dollari. Il successo della piattaforma americana si basa sulla strategia della pay per view, con la proposta di serie tv direttamente visibili in streaming con un abbonamento di pochi dollari al mese; l’utente ha a disposizione una scelta di 50.000 titoli (che rende la piattaforma inattaccabile dalla concorrenza di DTT e sat, vincolati alla capacità trasmissiva limitata), che interpretano i gusti e le richieste del pubblico. Oltre al basso costo e all’ampia offerta di contenuti, Netflix risponderebbe all’esigenza sempre più diffusa di non dover dipendere da un palinsesto televisivo: lo spettatore può guardare ciò che vuole, quando vuole, senza interruzioni pubblicitarie e dedicarsi alla tanto amata pratica del binge-watching, gustandosi un episodio dietro l’altro, fino allo sfinimento. (V.R. per NL)
 

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